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Il piccolo Francesco ucciso da un tumore, lutto a Casalserugo

Aveva solo nove anni, la malattia scoperta quattro anni fa. In serata un rosario di preghiera, domani (martedì) il funerale. I genitori: “Sarà un saluto di festa, come avrebbe voluto lui”

Nicola Stievano
Aggiornato 2 minuti di lettura

Francesco Tortorelli, 9 anni, in una foto postata dalla mamma su Facebook 

 

L’ultimo addio al piccolo Francesco Tortorelli, 9 anni, sarà un “saluto di festa”. Queste le parole usate dai genitori per annunciare la celebrazione martedì, nella chiesa parrocchiale di Casalserugo, alle 15.30. Così avrebbe voluto anche il piccolo Francesco, che per quattro anni ha lottato contro la malattia che lo aveva aggredito, affrontando ogni giorno con il sorriso e un contagioso ottimismo, con la voglia di condividere avventure ed esperienze sempre nuove con i compagni di scuola e i tanti amici.

Frequentava la quarta elementare della scuola primaria Aldo Moro di San Giacomo ad Albignasego e, nonostante l’avanzare del male che lo aveva colpito, proprio tra i banchi di scuola aveva trovato la sua dimensione, nella quale esprimere appieno pensieri ed emozioni, sogni e progetti.

Da qualche anno viveva a Casalserugo con papà Giuseppe Tortorelli e Sonia Negrisolo, sempre al suo fianco in questo cammino di dolore ma anche di amore e di una gioia assaporata fino all’ultimo istante. Anche negli ultimi giorni, quando ormai le condizioni di salute si erano aggravate, Francesco aveva voluto accanto a sé alcuni amici più cari per salutarli ancora una volta, per scambiare un sorriso.

Aveva solamente 9 anni, raccontano le persone vicine alla famiglia, e si era trovato ad affrontare una grande prova, tra ricoveri e terapie ma, sia dal letto dell’ospedale che dalla sua camera aveva sempre voluto cogliere e gustare tutto ciò che di buono la vita poteva riservargli.

Come tutti i bambini della sua età amava giocare, correre, saltare, calciare il pallone, camminare in montagna, fare il bagno al mare, chiamare gli amici. Ma sapeva anche comunicare attraverso le parole, tanto che i genitori hanno scelto uno dei suoi pensieri per l’annuncio funebre: “Fate finta di essere un po’ più fragili di tutti gli altri, come me in questo momento. Come io devo stare attento alla polvere, l’acqua... così fate voi: fate finta che quel compagno sia me”.

In questi giorni di dolore i genitori hanno affidato alla scuola, sempre molto vicina in questi mesi, il compito di ricordare nel migliore dei modi il loro Francesco. La dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Albignasego, del quale fa parte la primaria Aldo Moro, ricorda commossa: «Francesco si è addormentato tra l’immensa dolcezza della sua famiglia e di tutte le persone che lo hanno accolto, amato e hanno gioito con lui. Era nato come un bocciolo prezioso e si era aperto come un fiore meraviglioso. Un bambino normale e speciale allo stesso tempo, ora è diventato una fulgida stella che brilla di una luce calda e la sua anima porta il nostro sguardo verso il cielo. Oggi lo accompagneremo con preghiere e gioia, come desidera la sua famiglia».

Lunedì mattina il sindaco Matteo Cecchinato è stato a far visita alla famiglia: «Ho portato ai genitori l’affetto e il cordoglio di tutta la nostra comunità, esprimendo loro la nostra vicinanza. Ci siamo messi a disposizione dei genitori e delle loro necessità e insieme abbiamo parlato di questo bambino meraviglioso. Cercheremo di fare qualcosa di concreto attraverso la “Marcia della solidarietà” che ogni anno organizziamo con i genitori delle scuole. L’utile che ricaveremo da questa iniziativa verrà devoluto al dipartimento di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova».

Anche l’istituto comprensivo di Albignasego organizzerà una raccolta fondi secondo i desideri della famiglia, che ha chiesto di devolvere le offerte all’associazione “Il giardino della Ricerca”.

 L’addio al piccolo Francesco

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