Multe non pagate a Padova, in arrivo cartelle per 11 milioni di euro
Il Comune di Padova affida la riscossione a due società esterne: si tratta di sanzioni risalenti al secondo semestre del 2018

Nessun perdono, nessuna pace. Chi ha sbagliato pagherà. Sono in arrivo da Padova cartelle esattoriali per quasi 11 milioni di multe non pagate. Sanzioni risalenti al secondo semestre del 2018 – in piena epoca pre-Covid – che si sommano ad altri 6 milioni di arrestati partiti a inizio gennaio. Vale a dire poco prima che scattino i 5 anni in cui la multa non è più esigibile.
Una piccola “mazzata” per gli automobilisti indisciplinati, in un periodo in cui inflazione e carovita pesano sui bilanci familiari. Sul totale delle sanzioni non riscosse solo una parte – 3 milioni e 354 mila euro – è riconducibile all’attività degli autovelox posizionati sulle tangenziali. Il resto sono generiche violazioni delle norme del Codice della Strada.
La riscossione forzata delle somme non pagate è affidata dal Comune di Padova alla cordata di imprese composta da Megasp e Gefil spa. La prima è un’azienda padovana, con sede in Seconda strada alla Zip, che si occupa proprio di «gestione remota ed esternalizzata delle contravvenzioni». Gefil invece è una società dello stesso gruppo (ma con sede a La Spezia) che si propone di «gestire le entrate patrimoniali degli enti locali» ed è iscritta all’albo dei concessionari per la riscossione.
Come spesso accade, circa la metà dei sanzionati non risponde alle lettere “pre-ruolo” che chiedono di saldare il dovuto. Ecco perché il Comune deve affidarsi a dei riscossori esterni, a cui è costretto poi a riconoscere un aggio. È l’unico modo che ha l’amministrazione per sperare di riscuotere almeno parte delle multe emesse. A non pagare le multe, secondo i dati statistici, è quasi la metà degli automobilisti sanzionati.
Nelle scorse settimane Palazzo Moroni è stato richiamato dalla Corte dei Conti, che ha esaminato i bilanci degli anni scorsi per una verifica di regolarità contabile. Tra le varie raccomandazione c’era anche quella di utilizzare «ogni misura utile a rendere più efficiente l’attività di accertamento e riscossione». Per questo il Comune si è subito messo a caccia degli automobilisti “furbetti”. Altre cartelle arriveranno nei prossimi mesi per le multe non pagate tra il 2018 e il 2020.
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