Padova, l’ippodromo Breda riapre di sabato. «Non solo cavalli, anche eventi e feste»
Tornano le corse nei giorni festivi. Il nuovo gestore Stefanelli: «Vogliamo riportarlo all’atmosfera degli anni migliori»
felice paduano
L’insegna dell'ippodromo dedicato a Vincenzo Stefano Breda a Ponte di Brenta
Dopo tanti anni all’ippodromo Breda si torna a correre anche al sabato, giornata prefestiva in cui la gente è più libera per andare a vedere dal vivo le corse dei cavalli. Sabato 25 febbraio sono previste sette corse a partire dalle 13.55. In pista tanti cavalli e anche tanti guidatori, tra cui Lorenzo Baldi, Luca Talpo, Federico Esposito, Antonio Castiello e Vincenzo Torrente.
La nuova gestione
È la novità della nuova gestione di Giuseppe Stefanelli, erede della famiglia che era proprietaria della Siamic Trasporti, che martedì scorso ha organizzato il “Carnevale dei cavalli” in cui erano presenti anche l’assessore allo sport Diego Bonavina e l’animalista Sergio Celin.
È stato stabilito un programma di massima per l’intero 2023 sotto la guida dell’imprenditore Pino Stefanelli. «Abbiamo progettato già tanti eventi, che saranno collaterali alle corse settimanali dei cavalli ed in particolare dei Gran Premi Città di Padova, Le Padovanelle, Elwood Medium (dedicato al primo cavallo americano che il mecenate Vincenzo Stefano Breda importò in Italia dagli Usa) ed Ivone Grassetto, il costruttore che fece ristrutturare totalmente l’impianto di Ponte di Brenta negli anni ’60 – racconta Stefanelli – Tra gli eventi in programma ci sarà una giornata intera dedicata alle mongolfiere.
Nell’ippodromo torneranno i pony per il divertimento dei più piccoli. La gestione delle serate in primavera ed in estate, quasi certamente, sarà riaffidata al gruppo “Le Staffe”, mentre l’antica trattoria interna continuerà ad essere gestita dalla famiglia Coppiello. Stiamo lavorando sodo far rivivere all’interno dello storico ippodromo, aperto nel 1905 dal senatore Breda»
L’hotel ristorante All’Asta
Il sogno dei nuovi gestori è di tornare alla magica atmosfera degli anni ’60 e ’70 quando a Ponte di Brenta arrivavano gli industriali più conosciuti del Nordest e sul palco del ristorante Le Padovanelle si esibivano i cantanti e i musicisti più importanti della Penisola. Un hotel-ristorante, in cui ha lavorato agli inizi della sua carriera anche Erminio Alajmo, che è stato aggiudicato all’asta a Gianni Gallo, titolare della società Abaco.
«Sarebbe stato meglio che per il fallimento della Fondazione Breda fosse stato messo a bando tutto l’ippodromo, compreso l’hotel ed il ristorante, e non con una divisione in due lotti di separati – dicono Remigio Talpo e Pasqualino Esposito – Rivolgiamo un appello al sindaco e all’assessore Bonavina, perché non sia concessa nessuna autorizzazione per cambiare la destinazione d’uso. Circolano voci che la nuova proprietà voglia utilizzare quegli spazi come uffici per la propria società. Sarebbe un grande errore: l’edificio deve restare struttura ricettiva perché è un tutt’uno con l’ippodromo. Anche perché sarebbe un vero affare per chi lo gestirà, visto che siamo solo a pochi chilometri dal futuro nuovo ospedale di San Lazzaro».
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