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Morto sotto il portone, indagato l’amministratore del condominio

Tragedia in Corso del Popolo a Padova. L’incidente: un’anta ha ceduto, mancava uno dei tre cilindri

Cristina Genesin Carlo Bellotto
2 minuti di lettura
I rilievi dei carabinieri sull’anta caduta 

Era l’ultimo giorno di lavoro per Diego Luison, 70enne di Padova, da sempre “in prima linea” come operaio anche se era il titolare della ditta di traslochi. Venerdì scorso avrebbe dovuto finire con un po’ di anticipo sull’orario perché aveva organizzato la cena di “addio” al lavoro, almeno a quello di traslocatore tra sudore e fatica. Invece il destino ha scritto un’altra pagina. E, mentre stava per trasportare un divano letto all’interno di un palazzo, un’anta del portone d’ingresso in legno massiccio, alto qualche metro e pesante almeno un quintale, è piombata giù all’improvviso, centrando l’uomo: come un’ascia, gli ha devastato il cranio provocando una morte istantanea.

L’inchiesta

Sul caso il pm Andrea Zito ha aperto un’inchiesta: è indagato per omicidio colposo l’amministratore condominiale della palazzina in corso del Popolo 1 all’angolo con via Trieste, Armando Victorino Rinaldi, della società NuovaCasa Immobiliare con sede in passaggio Cornaro Piscopia. Domani il magistrato affiderà a un medico legale l’incarico di eseguire l’autopsia sul corpo dello sfortunato artigiano. Poi verrà anche nominato un consulente tecnico per ricostruire la dinamica dell’accaduto e anche le possibili cause e responsabilità dopo aver verificato se il portone sia stato oggetto di periodica manutenzione. Uno degli aspetti che dovranno essere attentamente valutati nei confronti dell’amministratore condominiale è quello della cura nel garantire la sicurezza di chi ha accesso allo stabile.

L’incidente

«Non ho potuto fare nulla, è crollata in un secondo» ha ripetuto sotto choc l’operaio che reggeva con Luison il divano letto da trasferire in un appartamento. Ma che cosa è davvero accaduto? Secondo quanto accertato dai carabinieri guidati dal luogotenente Giovanni Soldano – intervenuti con i vigili del fuoco e il pm di turno Zito – i due lavoratori avevano cercato di introdurre il divano aprendo soltanto un’anta del pesante portone. Ma non ci passava. Da qui la decisione di aprire anche l’altra anta. A quel punto i due sono entrati e proprio appena superato il portone, l’anta è piombata verso l’interno addosso a Luison, sfiorando il collega. Anta che era fissata allo stipite con tre cerniere tramite un cilindro per tenere uniti i due componenti della porta. Un cilindro non è stato trovato, segno che la cerniera era già rotta; un altro è stato recuperato a terra ed era scivolato dal proprio spazio provocando la caduta. La terza cerniera non ha retto il peso della porta e si è staccata dallo stipite. L’ipotesi è che quell’anta non venisse aperta da molto tempo e che nel frattempo si fosse danneggiata, anche con il passare del tempo e lo scuotimento continuo dell’apri e chiudi quotidiano ripetuto per migliaia di volte. Un caso, una tragedia che si è consumata nell’arco di un istante. Luison non si aspettava che quella porta cedesse e non ha avuto il tempo materiale per spostarsi; e lui alle emergenze durante le operazioni di trasloco c’era abituato. Era stato il suo lavoro per tutta la vita.

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