Monselice, cade il soffitto nella casa popolare: «Lo avevamo segnalato da mesi»
Il crollo nel corridoio dell’alloggio. Ora i due inquilini saranno ospitati in un agriturismo
Giada Zandonà
Cade una porzione di soffitto in una casa comunale, evacuati i due inquilini sessantenni tra paura e disagi. Crepe nei muri, macchie di muffa e umidità, infiltrazioni d’acqua: per i residenti dei condomini Erp di via san Pio X sono situazioni usuali con cui convivere da anni, nonostante le segnalazioni, i solleciti e le proteste. Promesse, sopralluoghi, interventi di urgenza, ma alla fine la risposta dagli enti è sempre la stessa: «Non ci sono soldi per le manutenzioni, li stiamo aspettando da Roma».
La lunga attesa degli inquilini però, nella notte tra giovedì e venerdì si è trasformata in un grande spavento che li ha fatti svegliare a causa della caduta dell’intonaco del soffitto. Susi e Leonardo vivono da sei anni in un appartamento di edilizia pubblica e da alcuni mesi avevano segnalato al Comune la presenza di una profonda crepa che partiva dal soffitto e scendeva lungo il muro vicino alla porta d’ingresso: «Due anni fa avevano fatto dei lavori nel corridoio» racconta Susi «e poco a poco ho cominciato a notare una striscia nera che si apriva dal soffitto e camminava verso il basso. Nei mesi scorsi ho avvisato più volte gli uffici del Comune, che però mi hanno detto di non poter intervenire data la mancanza di fondi, che però stavano aspettando e che sarebbero dovuti arrivare».
Una frase che anche altri inquilini, a fronte di segnalazioni simili, si sono sentiti rispondere spesso: «Giovedì mattina la crepa faceva paura e così ho chiamato nuovamente in Comune, sentendomi rispondere con la stessa frase di sempre», continua Susi. «All’1.20 di notte, però, abbiamo sentito un botto: il soffitto era crollato».
I coniugi hanno chiesto l’intervento dei vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza il corridoio e la mattina dopo si sono rivolti al Comune: «Abbiamo scoperto che non ci sono appartamenti di emergenza ed abbiamo dovuto aspettare sino alle 16 per capire dove ci avrebbero fatto dormire nel tempo necessario ad eseguire i lavori», continua l’inquilina. «Qui comincia un nuovo disagio: i b&b non erano disponibili ed avremmo dovuto cambiarli ogni sera, e così dopo varie proposte ci hanno fatto alloggiare in un agriturismo a spese del Comune, con un sostegno di 20 euro a persona a giorno per le spese alimentari, che però dobbiamo anticipare noi, presentando poi gli scontrini delle spese».
La situazione ha molto provato la donna: «Sono rimasta scossa dalla caduta del soffitto che poteva finirci in testa e dallo spostamento di casa e dalle mancate certezze». Infatti i due coniugi non sanno ancora quanto dovranno rimanere fuori casa, anche se i tempi sembrano celeri: «In pochi giorni la situazione verrà risolta», spiega la sindaca Giorgia Bedin. «I soldi sono pochi e le case datate, ma stiamo facendo una gara d’appalto per le manutenzioni e nel mentre porteremo avanti quelle più urgenti».
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