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Carro contestato a Galliera, la Pro loco si difende: “Nessun riferimento a Paola Egonu”

Il presidente Rigo: “La frase nel mirino è riferita al vino, non alla campionessa di volley”. E il sindaco Perfetti: “Non siamo razzisti”

silvia bergamin
1 minuto di lettura

Il vicesindaco di Galliera Mariano Zambon

 

«Mi non so razzista, me va ben sia el bianco che el moro»: dopo la polemica sul cartello apparso al Carnevale di Galliera Veneta – diventata un caso nazionale per la denuncia di razzismo della campionessa di pallavolo Paola Egonu la Pro loco e il Comune respingono ogni accusa.

«Il carro è stato voluto e preparato dalla Pro loco» spiega il presidente dell’associazione Carlo Rigo «che – avendo tutti i collaboratori impegnati nell’organizzazione del Carnevale – ha dovuto chiedere aiuto ad un gruppo di figuranti. Per quanto riguarda il cartello esposto, vorrei sapere come è possibile accostarlo alla nostra campionessa Paola Egonu», insiste la Pro Loco.

«La frase è nata riferendosi al vino, infatti nella parte posteriore abbiamo posizionato una damigiana a destra ed una a sinistra – e non sto parlando di politica – di vino bianco e moro da fornire ai richiedenti». A trainare il carro, con un trattore, c’era il vicesindaco Mariano Zambon. «Noi non siamo razzisti», scandisce il sindaco Italo Perfetti.

«A Galliera ci sono mille persone di origine straniera, tante sono nelle scuole. Noi ci diamo da fare per tutti quelli che hanno bisogno, senza distinzioni. La polemica è stata sollevata» conclude il sindaco «perché tra poco più di un anno ci saranno le elezioni». Chiaro il riferimento al j’accuse dell’ex primo cittadino e consigliere di opposizione, Stefano Bonaldo.

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