Omicidio Matteo Toffanin a Padova, riaperto il caso dopo 31 anni
Omicidio del 23enne per uno scambio di persona in via Tassoni: i sicari volevano colpire un vicino di casa che aveva una Mercedes 190 simile

Matteo Toffanin ucciso il 3 maggio 1992 per uno scambio di persona in via Tassoni alla Guizza
A seguito di alcuni elementi di novità di recente emersi che hanno portato ad una rilettura degli atti già presenti al fascicolo di indagine dell'epoca, la procura di Padova ha iscritto un nuovo procedimento penale e delegato alla Squadra Mobile della questura ulteriori approfondimenti investigativi sull'omicidio irrisolto del 23enne padovano Matteo Toffanin, freddato la sera del 3 maggio 1992 da numerosi colpi d'arma da fuoco esplosi da ignoti sicari, nel mentre si trovava in compagnia della sua fidanzata a bordo di un'autovettura Mercedes 190 di colore bianco.
Il giovane stava riaccompagnando la fidanzata sotto casa, in via Tassoni, quando all'improvviso subiva un agguato da soggetti armati di fucile e pistola. La ragazza, pur riportando alcune ferite, riusciva per fortuna a salvarsi. Pressoché da subito si comprese che si era trattato di un fatidico scambio di persona e che il vero bersaglio dei killer avrebbe dovuto essere probabilmente un altro soggetto, abitante nella medesima via ed in possesso di un'auto identica per modello e colore a quella in uso quella sera al giovane Matteo (ricevuta solo in prestito per l'occasione).
Le indagini furono da subito indirizzate nei confronti di un gruppo di soggetti originari del sud Italia dimoranti nell'hinterland milanese, coi quali era in rapporti colui che si riteneva fosse appunto il vero bersaglio dei killer.
L'ipotesi era che costui aveva contratto un debito di diverse decine di milioni di lire, debito rimasto insoluto e che sarebbe stato dunque alla base della programmata esecuzione, sfociata tuttavia nel tragico scambio di persona. Furono iscritti nel registro degli indagati alcuni pregiudicati siciliani, ma nel 1997, non avendo raggiunto i necessari elementi idonei al rinvio a giudizio, la posizione degli stessi venne archiviata.
L’inchiesta finì presto in archivio
C’erano le migliori professionalità in tema di polizia giudiziaria, sul caso di
Matteo Toffanin. Ma nonostante questo, non c’è stata giustizia per il giovane giustiziato alla Guizza per uno scambio di persona.
La Squadra mobile della polizia era guidata da Carmine Damiano e in Procura il caso venne affidato al migliore dei magistrati, Antonino Cappelleri.
Ma nonostante questo, il caso venne archiviato dopo circa un anno. Di fatto gli investigatori si trovarono in un vicolo cieco. Subito le indagini si concentrarono su Marino Bonaldo, una persona con una marea di precedenti penali e con alcune aderenze alla Mala del Brenta.
Abitava lì, a poche decine di metri di distanza. Aveva una Mercedes identica a quella che usò Matteo Toffanin e addirittura alcune cifre della targa coincidevano. Gli investigatori interrogarono a lungo Bonaldo, scoprendo cosa aveva fatto quella sera e facendo luce su alcuni suoi affari.
Marino Bonaldo trascorse la serata di domenica 3 maggio 1992 a casa di amici, in compagnia di una donna. Poco prima delle 22 si misero in viaggio verso Padova, per tornare, ma vennero fermati da una pattuglia dei carabinieri per un normale controllo stradale.
Altra coincidenza che andrà a determinare il micidiale scambio di persona. Quanto ai suoi affari, si parla di armi, droga e usura. In quel periodo, poi, il suo nome compare in un “bidone” da 200 milioni di lire, rifilato a una società milanese gestita da alcuni siciliani. La polizia mandò i suoi uomini migliori anche in Sicilia, nel tentativo di avere qualche risposta. Ma risposte non ne arrivarono. Dopo un anno, furono chiuse le indagini “contro ignoti”.
Dunque ancora oggi non si conoscono i nomi degli esecutori materiali e non è mai stato fatto un processo. Cristina Marcadella e i genitori di Matteo Toffanin non si rivolsero mai a un avvocato e non chiesero mai la riapertura delle indagini. Fu una scelta la loro, per provare ad andare oltre.
I commenti dei lettori