Inquinamento: smog a livelli record, a Padova si va verso il rosso
Da sei giorni concentrazioni di Pm10 più che doppie rispetto al limite di guardia. E le previsioni meteo preoccupano
Cristiano Cadoni
Cristiano Cadoni Sei giorni consecutivi di aria avvelenata. Polveri sottili in concentrazioni più che doppie rispetto ai limiti di guardia per la salute. Previsioni meteo pessime, che sulla mappa dell’Arpav - colorata dal verde al rosso, a seconda dell’intensità dell’inquinamento - si traducono in una chiazza viola sopra l’intera provincia. Sono i giorni peggiori di questo inverno per i polmoni dei padovani. Da venerdì scorso l’inquinamento da Pm10 ha raggiunto livelli record e non accenna a diminuire. L’Arpav, nel secondo bollettino settimanale diffuso ieri, ha confermato il grado di allerta uno, cioè il semaforo arancione che ferma anche i veicoli a benzina Euro 2 e i diesel privati Euro 5. Ma è probabile che il bollettino di domani si colori di rosso.
NUMERI SPAVENTOSI
È di 50 microgrammi per metro cubo d’aria il limite di guardia del Pm10. Ma in città negli ultimi giorni le concentrazioni di polveri sottili si stanno stabilizzando su valori quasi doppi o più che doppi, a seconda del punto di rilevamento. La centralina di riferimento è quella della Mandria che martedì ha registrato 90 microgrammi, mentre quella dell’Arcella e quella di Granze avevano rilevato concentrazioni di 101 microgrammi. Largamente sopra i 50 - tra gli 80 e i 90 microgrammi - erano stati anche i valori registrati sabato e domenica.
Le previsioni dell’Arpav sono pessime anche per i prossimi giorni, nel senso che non si prevede vento, né pioggia e l’alta pressione non dovrebbe consentire un ricambio dell’aria. Oggi potrebbe esserci un leggero calo dello smog in città e nell’Alta, mentre nella Bassa il Pm10 resterà sopra i 100. Domani in tutta la provincia ci saranno ancora concentrazioni più che doppie rispetto alla soglia limite. Dall’inizio dell’anno la soglia dei 50 microgrammi è già stata superata 18 volte nella centralina dell’Arcella, 17 volte a Granze, 15 volte in una delle due centraline Aps che misurano le emissioni dell’inceneritore e 14 volte alla Mandria. In un anno non si dovrebbero registrare più di 35 sforamenti, ma da quando esistono le misurazioni, Padova non ha mai rispettato questo limite.
I DIVIETI
Il semaforo arancione significa stop anche per 70 mila mezzi Euro 5 diesel e circa 35 mila benzina Euro 2, che vanno ad aggiungersi agli altri veicoli inquinanti - i benzina Euro 0 ed Euro 1 e i diesel fino agli Euro 4 inclusi - condannati a star fermi anche con il semaforo verde, per un totale di circa 300 mila veicoli circolanti in provincia. I divieti sono in vigore dalle 8.30 alle 18.30, tutti i giorni compresi i festivi e il sabato. Salvi, per adesso, i mezzi commerciali. Stop anche ai ciclomotori più vecchi, gli Euro 0 ed Euro 1.
Le limitazioni riguardano Padova e i comuni della cintura, quindi Abano, Albignasego, Cadoneghe, Casalserugo, Legnaro, Limena, Maserà, Mestrino, Montegrotto, Noventa, Ponte San Nicolò, Rubano, Saccolongo, Selvazzano, Vigodarzere, Vigonza e Villafranca.
In città “sfuggono” alle limitazioni le strade di grande scorrimento come le tangenziali. La mappa completa, così come l’elenco delle deroghe, si trova sul sito Padovanet.it.
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