Più aule, laboratori e studenti internazionali: ecco il piano di sviluppo dell’Università di Padova
Il documento programmatico sarà discusso nel prossimo senato accademico. Gli spazi per ricerca e didattica cresceranno rispettivamente del 13,1 e del 14 pr cento
Manuel Trevisan
Espandere e ampliare gli spazi disponibili per far fronte alla crescita degli ultimi anni e puntare a una collocazione sempre più internazionale. Sono questi i punti salienti del Piano Strategico 2022-2026 dell’Università di Padova, il documento che sarà discusso nel corso del prossimo senato accademico, il 24 febbraio, e approvato in consiglio d’amministrazione. Si tratta di un documento che contiene gli obiettivi strategici che l’Ateneo intende raggiungere nel corso dei prossimi anni per dare forma all’Università padovana del futuro. Nello specifico, il documento contiene sei direttrici (Internazionalizzazione, Didattica, Ricerca, Impatto Sociale – Terza Missione, Sostenibilità Ambientale, Persone e Risorse) che si basano sui valori e sui principi dell’Ateneo patavino: Universa Universis Patavina Libertas.
Lo sviluppo edilizio dell’Università di Padova
L’Ateneo ha pronto un piano per l’espansione e l’ampliamento degli spazi disponibili, necessario per far fronte alla crescita costante avuta nel corso degli ultimi anni.
L’Università ha infatti registrato un incremento sia del numero degli studenti che del personale dipendente. Gli studenti sono passati da circa 60 mila a 70 mila in poco più di due anni. Il numero di docenti è cresciuto del 10,9% mentre quello del personale tecnico e amministrativo è cresciuto del 4,7%. Di qui la necessità di offrire a una comunità sempre più grande una disponibilità di spazio adeguata.
Al termine del Piano, nel 2026, l’aumento del numero di aule e laboratori didattici, aule studio, studi uffici e laboratori di ricerca, porterà a un incremento degli spazi disponibili del 6,9%. Più nello specifico, gli spazi disponibili per la ricerca e la didattica aumenteranno rispettivamente del 13,1% e del 14%.
Per raggiungere questi obiettivi, il piano segue due direttrici principali: l’ammodernamento del patrimonio immobiliare esistente, tenendo conto del valore storico e architettonico di molti edifici dell’Ateneo, e l’acquisizione e realizzazione di nuovi edifici. L’Università, inoltre, intende anche promuovere la realizzazione di strutture per la residenza degli studenti, i quali stanno vivendo grandi difficoltà a causa della crisi abitativa universitaria. Anche se la residenza universitaria non è, comunque, di competenza dell’Università bensì dell’Esu.
L’obiettivo è l’internazionalizzazione
Un Ateneo a vocazione sempre più internazionale: è un altro degli obiettivi strategici dell’Università. Un obiettivo che dà continuità al lavoro portato avanti dall’Ateneo nel corso degli ultimi anni che ha permesso di registrare una crescita costante del numero di iscrizioni da parte di studenti internazionali. Su questo fronte, gli immatricolati nel 2017/2018 erano poco meno di 500 e rappresentavano il 2,7% degli avvii di carriera, mentre nel 2021/2022 sono stati 2.283, quasi il 10% del totale degli avvii di carriera. Aprire le porte dell’Università a un numero sempre maggiore di studenti stranieri permetterebbe di accrescere ulteriormente la reputazione a livello internazionale dell’Ateneo e di consentire alla comunità studentesca di acquisire competenze multiculturali e quindi di accrescerne l’occupabilità. Sempre con questa finalità l’Università intende aumentare l’offerta di opportunità di mobilità internazionale per gli studenti e le studentesse.
In particolare, nel documento si legge che l’Ateneo punta ad offrire al 50% degli studenti un’esperienza internazionale. L’internazionalizzazione del corpo studenti permetterebbe, in ottica futura, anche di far fronte al calo demografico di cui parlano gli esperti. Le previsioni demografiche, infatti, indicano un progressivo decremento della popolazione di età compresa tra i 18 e i 25 anni che nel 2046 si stima sarà di 3,57 milioni (-23,85% rispetto al 2021). Un calo di iscrizioni che, nell’idea dell’Ateneo, potrà essere compensato dagli studenti stranieri.
Attirare cervelli e nuovi talenti
Attirare e mantenere i talenti rappresenta una sfida fondamentale per l’Ateneo. Per questo nel Piano Strategico le persone rivestono un ruolo centrale. Nel documento si parla di inclusione e parità di genere, «per promuovere una cultura dei valori e della parità rimuovendo qualsiasi forma di discriminazione». Ma anche di benessere psico-fisico nel luogo di lavoro, o di studio, e nel bilanciamento vita-lavoro. Per raggiungere questo obiettivo l’Ateneo ha messo a punto un “piano di strategia circolare” che si snoda lungo tre direttrici d’intervento focalizzate sulla persona: il benessere fisico, il benessere mentale e sociale, e la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
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