Stuprata dall’amico giardiniere. La vittima è una cinquantenne
Lo aveva chiamato per alcuni lavori a casa. Lui l’ha immobilizzata e violentata
Carlo Bellotto
L’amico giardiniere la stupra e ora si ritrova a processo per violenza sessuale. In Tribunale a Rovigo doveva svolgersi l’udienza preliminare che però è slittata, ma comunque l’avvocato dell’imputato ha chiesto di poter accedere al rito abbreviato.
Il collega 10 anni più giovane
Vittima della violenza è una cinquantenne residente nell’Estense. La donna aveva conosciuto dove lavora un collega di 10 anni più giovane.
Tra i due era nata un’amicizia che pareva sincera che li aveva portati a passare qualche serata assieme mangiando una pizza.
Erano amici e nulla più. Dopo queste uscite, avvenute nell’aprile dello scorso anno, lei gli aveva proposto di eseguire dei lavori di giardinaggio a casa sua, in campagna.
Lui aveva accettato anche perché era un amante del verde ed era pratico di taglio siepi e alberi. In una prima occasione si era quindi recato a casa della collega e tutto era andato per il meglio, senza nessun problema.
La violenza
Poi lei l’aveva richiamato e lui era tornato. In questa occasione però, il 5 maggio, accade la violenza. Il quarantenne le chiede di usare il bagno e una volta uscito la aggredisce all’interno dell’abitazione.
La immobilizza e la spoglia costringendola a subire un atto sessuale completo. Lei va al pronto soccorso dove viene medicata per alcune lesioni al collo per le quali viene dimessa con una prognosi di 7 giorni.
L’indagine dei carabinieri
Il giorno successivo si rivolge ai carabinieri della stazione di Este che effettuano un sopralluogo nell’abitazione e sequestrano su ordine del pubblico ministero Sabrina Duò il lenzuolo del letto.
Ricostruiscono i fatti, com’era nata la conoscenza tra i due, la richiesta dei lavori di giardinaggio e come matura la violenza sessuale.
Un quadro che spinge il magistrato a chiedere il rinvio a giudizio per il quarantenne che ora, assistito dagli avvocati Mauro Bresciani e Alessandro Bertoli chiede di essere giudicato con il rito abbreviato, che, in caso di condanna decurta la pena di un terzo.
Chiamato a rispondere
Il quarantenne, che abita a una decina di chilometri dalla vittima, non ha precedenti specifici e fino ad ora non è stato chiamato a riferire dei fatti che gli vengono contestati. Le ipotesi di reato per le quali si procede, quindi, sono quelle di violenza sessuale e di lesioni personali.
La vittima è intenzionata a costituirsi parte civile nel procedimento. La prossima udienza è stata fissata per il mese di marzo. In quella occasione il processo potrebbe definirsi, portando a una sentenza, perlomeno in primo grado, quindi con possibilità di appello, in caso di condanna. T
ra i testi del pubblico ministero ci sono anche i colleghi di lavoro che però possono riferire solo della conoscenza tra i due visto che alla violenza nessuno ha assistito, oltre alla vittima e al suo aguzzino.
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