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Crac Padova Tre, 4 anni e 8 mesi chiesti per Borile e Chinaglia

Resta in piedi solo il peculato per il mancato versamento della Tap alla Provincia. Assoluzione e prescrizione per tutti gli altri imputati coinvolti nel processo

carlo bellotto
1 minuto di lettura

Simone Borile e Stefano Chinaglia sono imputati nel processo 

 

A quasi sei anni dall’avvio del processo su Padova Tre arrivano le richieste di condanna della procura di Rovigo: il pm ha sollecitato, solo per il peculato, 4 anni e 8 mesi di reclusione per Simone Borile, 52 anni di Battaglia Terme, e Stefano Chinaglia, 55 anni di Brugine, oltre ad una confisca per 2.122.131 euro e qualora non si riesca, il sequestro per equivalente fino all'importo di 991.000 euro.

Per gli altri capi d’accusa che vedevano imputati i due è stata chiesta l’assoluzione o comunque la prescrizione. Che sono state chieste dal pm Andrea Bigiarini anche per tutti gli altri imputati: Gaetano Battocchio, Stefano Tromboni (avvocato Ernesto De Toni), Giampaolo Mastellaro, Egidio Vanzetto, Angelo Donato, Gianmarco Rando.

Le accuse, a vario titolo, andavano dal falso in atto pubblico (la predisposizione di piani economici finanziari “taroccati” con voci in entrata inferiori alle somme incassate) alla frode nell’esecuzione dei contratti di fornitura, dal peculato (l’impossessamento di una quota di Tap) all’emissione di fatture per operazioni inesistenti finalizzate all’evasione dell’Ira e dell’Ires (altre tasse) e alle false comunicazioni sociali.

Per Tromboni, ex direttore di Padova Sud, imputato con Borile e Chinaglia di falso in atto pubblico e frode in pubbliche forniture, il pm ha chiesto la prescrizione per il 2014 e il fatto non sussiste per il 2015.

La parte civile curatela Padova Tre ha chiesto 1 milione di provvisionale, la parte civile Padova Sud 500 mila di danni di immagine e 670 mila di danni patrimoniali. Quindi se il giudice accoglierà le richieste della pubblica accusa sarà un grande colpo di spugna: molto, quasi tutto, prescritto.

Resta in piedi il solo peculato (che ha una prescrizione più lunga): Borile (difeso dagli avvocati Giorgio Gargiulo e Fiorella Mammana) e Chinaglia (difeso dal legale Matteo Conz) non avrebbero versato alla Provincia di Padova il 5% della Tari dovuta per il Tributo ambientale provinciale (Tap) dal 2012 al 2015 per un importo di oltre 3 milioni di euro.

Il 16 febbraio la parola passa alle difese di Borile e Chinaglia e poi sarà fissata una data per la sentenza. Giovedì 19 gennaio l’avvocato De Toni ha chiesto l’assoluzione piena per Tromboni sostenendo che neppure doveva essere imputato, una richiesta alla quale si sono associati anche altri difensori. Il processo per il fallimento e la bancarotta di Padova Tre per una trentina di milioni di euro inizia il 2 febbraio quando è in programma la prima udienza.

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