Ortodossi ad Abano, effetto pandemia: perso un terzo di praticanti
Crisi e caro bollette mettono a dura prova le famiglie ortodosse di origine romena e moldava. Il parroco mette da parte il progetto di investire su una struttura a servizio delle attività dei fedeli: «Con le donazioni preferiamo aiutare chi è in difficoltà»
Federico Franchin
Afflusso di fedeli ridimensionato e calato addirittura del 35-40%. La chiesa ortodossa di via dei Colli, ad Abano, così come tante altre realtà aggregative e sociali, fa i conti con la pandemia e li fa considerando che molti fedeli hanno lasciato le terme.
Il motivo? È presto spiegato dal parroco della chiesa inaugurata ufficialmente nell’estate scorsa, padre Evghenie Costel Calanciuc. «Abbiamo perso almeno 300-400 fedeli di origine romena e ortodossa che abitavano ad Abano e Montegrotto», annota il parroco. «Prima della pandemia erano circa un migliaio.
Cosa è successo? La risposta è molto semplice. Queste persone lavoravano negli hotel termali e dalla fase di lockdown in poi per vari motivi hanno deciso di cambiare lavoro, in quanto lavorare in hotel non dava più loro garanzie. Hanno allora deciso di cambiare città per andare a lavorare nel settore dell’industria. Quindi, se prima avevamo circa mille fedeli che frequentavano la nostra chiesa, ora sono poco più di 600».
La crisi post pandemia e il caro bollette determinato dal conflitto in corso in Ucraina, con l’invasione dello Stato ucraino da parte della Russia, stanno dando vita ad effetti devastanti anche nella comunità ortodossa di origine romena e moldava.
«Se nel 2019 seguivamo come parrocchia 5-6 famiglie particolarmente in difficoltà, oggi i dati sono sestuplicati e al momento sono già 30 i nuclei familiari che aiutiamo con contributi economici e cibo. Le famiglie non ce la fanno più, tra perdite di posti di lavoro e aumento delle bollette la situazione sta diventando sempre più deficitaria».
Aggiunge il parroco: «Ci stiamo trovando di fronte ad una crisi senza precedenti. Basti pensare che 6 persone non hanno nemmeno i soldi per comprarsi i medicinali per curarsi, che non vengono passati perché fuori ricetta. A questi soggetti sono rivolti molti dei nostri aiuti, anzi, una parte considerevole. Non ci resta che pregare che la situazione migliori e che arrivi finalmente la pace in Ucraina».
Sono quasi 5 mila gli ortodossi nella zona, provenienti da Abano, Montegrotto, Selvazzano, Tencarola, Caselle, Albignasego, Battaglia e Torreglia. Sono quasi tutti fedeli di origine rumena e moldava.
«In tutta la provincia siamo in 28 mila», dice il parroco. «La chiesa che li ospita da noi è di 250 metri quadri. Accanto abbiamo costruito un parcheggio da almeno 150 posti auto. Sono in molti infatti i fedeli ad arrivare da lontano».
Chiude amaramente il religioso ortodosso: «Volevamo realizzare una struttura per delle attività con i nostri fedeli, ma non è ovviamente questo il momento di investire. Siamo già fortunati a riuscire a pagare tutte le nostre rate e le nostre bollette. Preferiamo poi aiutare in questo momento i nostri parrocchiani in difficoltà economica, questo grazie alle donazioni di alcuni fedeli, che non finiremo mai di ringraziare»
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