Le segnalazioni dei genitori permettono di incastrare il pusher dei ragazzini
Arrestato a Vigonza un pakistano di 32 anni. In casa aveva 800 grammi di hashish. Il suo territorio di spaccio era soprattutto a Villa Bettanini
Giusy Andreoli
I giardini pubblici del castello dei Da Peraga a Vigonza, noti come Villa Bettanini
Arrestato in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti il pusher dei minorenni. Si tratta di un cittadino pakistano di 32 anni, già noto alle forze dell’ordine e con precedenti specifici.
Il blitz dei carabinieri di Pionca di Vigonza, coadiuvati dal Nucleo cinofili carabinieri di Torreglia, è avvenuto alle prime ore del mattino della vigilia di Natale.
Dando esecuzione al decreto di perquisizione e sequestro emesso dall’autorità giudiziaria di Padova, i militari hanno eseguito la perquisizione dell'alloggio di via del Progresso a Peraga dove il trentaduenne dimora, sequestrando 800 grammi di hashish, divisi in più panetti, che l'uomo aveva occultato in bagno e in cucina nel tentativo di sfuggire ad eventuali perquisizioni. Sostanza che le capacità olfattive dei cani di Torreglia hanno individuato.
Nell'abitazione del pusher è stato inoltre rinvenuto diverso materiale utile alla pesatura e confezionamento dello stupefacente quali bilancini e involucri di plastica e alluminio. L’arrestato è stato portato alla casa circondariale di Padova mentre lo stupefacente e il materiale per confezionarlo è stato posto sotto sequestro.
Si conclude così un’articolata attività di indagine relativa alla prevenzione e al contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti che aveva preso il via alla fine di agosto con la segnalazione da parte di un gruppo di genitori di una possibile attività di spaccio di sostanze stupefacenti nel territorio vigontino.
I carabinieri di Pionca, coordinati dal comandante, maresciallo Daniele Rampin, hanno acquisito le testimonianze di un folto gruppo di minorenni – sarebbero setto, otto ragazzi in tutto – riuscendo a identificare lo spacciatore che si muoveva a piedi o in bicicletta e agiva prevalentemente nel parco pubblico del Castello dei Da Peraga, conosciuto anche come Villa Bettanini.
Un luogo frequentato anche da moltissime famiglie alle quali non era sfuggita l'assidua presenza dello straniero.
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