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Rapì il figlio di 5 anni a Padova e lo portò in Romania: ora è libero, caduto il mandato d’arresto

Nel 2021 l’uomo con l’aiuto di due complici strappò il piccolo alla madre e lo caricò su un furgone

Nicola Cesaro
2 minuti di lettura

Bogdan Hristache con il bimbo subito dopo il rapimento

 

Cade il mandato d’arresto internazionale per Bogdan Hristache, il cittadino romeno che il 5 ottobre 2021 ha sottratto a Padova il proprio figlio all’ex compagna, per poi mettersi in fuga verso la Romania. Una fuga durata appena tre giorni, culminata con l’intervento della polizia romena che ha intercettato padre e figlioletto su un treno ai confini tra Ungheria e Romania. Su Hristache da quei giorni pendevano un mandato di cattura internazionale e una misura cautelare carceraria. Lo scorso 20 dicembre, tuttavia, entrambe le misure sono cadute e ora Bogdan è a tutti gli effetti un uomo libero, per quanto indagato.

Il rapimento

Bogdan Hristache è nato in Romania e ha 32 anni. Il 5 ottobre di un anno fa l’uomo si presenta con due connazionali davanti all’abitazione dell’ex compagna Alexandra Moraru. La donna stava portando il figlioletto di 5 anni a scuola.

Sotto casa, in via Salandra a Padova, si ferma un Mercedes Vito nero, da cui scendono tre uomini. Tra questi anche Bogdan, padre del bimbo. Alla donna, caduta a terra nella concitazione dell’episodio, viene sottratto il cellulare.

Il trio preleva quindi il bambino, che viene caricato a bordo del Vito: il mezzo, infine, si dilegua a tutta velocità. Il furgone, quella mattina, viene rilevato dal varco Plebiscito-Vigodarzere in tangenziale a Padova. Vengono avvisate le forze dell’ordine con un’allerta nazionale ed europea. Il furgone è quindi ritrovato il giorno dopo, in zona industriale a Limena.

Il ritrovamento

Padre e figlio vengono fermati dopo poche ore, il successivo giovedì sera a Curtici, una cittadina della Romania al confine con l’Ungheria, il più importante snodo ferroviario tra i due Paesi lungo la tratta Budapest-Bucarest.

Bogdan Hristache viene fermato per un normale controllo di frontiera. Consegna i suoi documenti e quelli del bambino. La polizia romena si accorge dell’allerta dei carabinieri, bloccano l’uomo e affidano il bambino a una struttura protetta come deciso dal giudice tutelare. Nel corso del viaggio Hristache pare tutto fuorché un uomo in fuga, tanto che posta addirittura foto sui social col figlioletto direttamente dal treno.

Alle forze dell’ordine spiega che la madre gli impediva di vedere il figlio, e che lo stesso bimbo aveva espresso più volte l’esigenza di stare col papà. Il romeno è però accusato dei reati di sottrazione di persone incapaci e sequestro di persona, comunque non facilmente perseguibili visto che – pur commessi in Italia – sono contestati a un cittadino romeno che è stato fermato in Romania.

La doppia revoca

L’8 ottobre 2021 viene emessa a carico del 32enne la misura cautelare della custodia in carcere, che però non viene eseguita. Il 9 ottobre scatta il Mae, il mandato d’arresto europeo. A distanza di un anno, ecco il cambio di fronte.

Il gip del Tribunale di Padova, Domenica Gambardella, ha firmato lo scorso 20 dicembre la revoca sia della misura cautelare che del Mae per Hristache, che si è affidato alla tutela dell’avvocato Marco Destro di Padova. A richiedere la doppia revoca è stato il pubblico ministero, preso atto del tempo trascorso e dell’esito negativo della consegna dell’indagato da parte delle autorità estere, ma anche del fatto che le indagini, ad oggi, sono concluse.

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