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Natale da record nel Padovano. Tutto esaurito nei ristoranti sui Colli

La gita fuori porta è aiutata dall’annuncio dell’Arpav di bel tempo sino a Santo Stefano.

Gianni Biasetto
2 minuti di lettura

La sala di un ristorante dei Colli Euganei

 

Torna alla grande la tradizione del pranzo di Natale nei ristoranti, trattorie e agriturismi dell’area del Parco Colli, dove per il pranzo di Natale si registra da giorni il tutto esaurito.

Finalmente un Natale senza restrizioni nei circa 250 locali disseminati da nord a sud della zona euganea, dove la mole di prenotazioni evidenzia che nelle famiglie è tornata la voglia di passarlo seduti alla tavola imbandita di un locale di fiducia.

Ai rincari delle bollette di luce e gas che incidono non poco sui bilanci delle famiglie e, inevitabilmente, anche sul prezzo del menù del pranzo di Natale, nel giorno della festa più sentita dell’anno si preferisce non pensarci.

I ristoratori

«Un bel Natale, nelle ultime ore c’è stata qualche disdetta a causa dell’influenza, ma l’abbiamo immediatamente rimpiazzata», afferma Fabio Legnaro dell’Antica Trattoria Ballotta di Torreglia, fondatore dell’associazione Tavole Tauriliane.

«Nei 14 ristoranti affiliati registriamo il tutto esaurito da giorni. Quest’anno stanno andando alla grande anche le prenotazioni per la cena della vigilia, perlopiù a base di pesce, che anno dopo anno sta prendendo piede anche al nord».

Al ristorante Montegrande di Rovolon che ha festeggiato i 50 anni di attività, dicono che si è tornati ai livelli del 2019, prima della pandemia. «Abbiamo scelto di ridurre i posti in sala per evitare che i clienti a tavola siano troppo vicini», fa sapere Elena Cristofanon, titolare con il papà Silvano del locale e rappresentante locale dell’Ascom. «Stanno andando a rilento, invece, le richieste per il cenone di Capodanno. Siamo comunque soddisfatti, dopo due anni di incertezze dovuti al Covid, ora finalmente sembra tornato il sole e la voglia di fare festa».

I prezzi

Nei locali dei Colli il prezzo del menù del pranzo di Natale varia da un minimo di 45 euro ad un massimo di 70, bevande incluse. Rispetto agli ultimi anni il rincaro è del 10/15 per cento.

Prende sempre più piede il cosiddetto menù bimbi, di media ridotto del 50 per cento. I titolari dei locali evidenziano che l’aumento è dovuto esclusivamente ai rincari delle materie prime.

«Il pesce costa di più perché è aumentato il gasolio per i pescherecci, la carne è aumentata perché i prezzi dei mangimi per gli animali sono saliti», affermano. «Il 10/15 per cento in più del menù di Natale nei nostri locali, nella maggior parte dei casi non tiene conto dei rincari dei costi dell’energia che stanno sopportando le nostre aziende».

Piatti della tradizione

Resistono, seppure con qualche innovazione, le portate tipiche della tradizione natalizia come i cappelletti in brodo, i risotti, il gran bollito accompagnato con le salse venete (dal cren alla pearà), puré di patate e lenticchie e la tacchinella al forno. Per quanto riguarda i vini, in tavola domani ci saranno solamente bianchi e rossi dei Colli. Il brindisi con il panettone o il pandoro sarà rigorosamente con un calice di Fior d’Arancio Docg della zona.

Il meteo

Stando ai dati del Centro Meteo Arpav di Teolo, messi in rete dal previsore Roberta Racca, ci attendono giorni di bel tempo con temperature miti almeno fino a dopo Santo Stefano, garantiti da un robusto promontorio anticiclonico di matrice mediterranea.

Qualche pioggia è prevista a partire da martedì 27 sui settori dolomitici più settentrionali. Ci attende un Natale con cieli in prevalenza sereni e qualche foschia sul settore costiero della regione.

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