In evidenza
Sezioni
Magazine
Annunci
Quotidiani GNN
Comuni

Niente più voti ma lettere agli alunni scritte dai prof: la “valutazione narrativa” nelle scuole dei Colli Euganei

E’ il metodo dell’istituto comprensivo di Lozzo Atestino, Vo’ e Cinto Euganeo per gli studenti delle medie: “Le parole meglio dei numeri”

nicola cesaro
Aggiornato alle 2 minuti di lettura
Gli studenti che hanno ricevuto la lettera dei prof 

Una valutazione senza voto. Niente numeri, ma vere e proprie lettere indirizzate agli studenti. Proprio come una lettera che si scriverebbe a un amico, ma con un unico chiaro intento: aiutare a capire e a migliorare. È questa la scelta dell’istituto comprensivo di Lozzo Atestino diretto dal professor Alfonso D’Ambrosio, ormai non nuovo a stupire per l’approccio originale nell’organizzazione della propria scuola.

La valutazione narrativa

In questi giorni i ragazzi delle medie di Lozzo Atestino, Vo’ e Cinto Euganeo hanno ricevuto una lettera dai loro insegnanti. Una lettera, non una pagella. Anzi, una lettera-pagella ma senza numeri. «Da due anni sperimentiamo la valutazione narrativa formativa, senza voto, nella scuola secondaria di primo grado», spiega il dirigente scolastico D’Ambrosio.

«Il collegio docenti ha deciso di scrivere una lettera in prima persona ad ogni studente. Avviene due volte l’anno. In questo periodo e a marzo. E così ognuno ha ricevuto una lettera, li abbiamo chiamati ognuno con il suo nome». Caro Francesco. Cara Noemi. E così via. Uno per uno. «Abbiamo notato dei progressi nelle tue capacità di organizzare il lavoro con i compagni, sei davvero una leader positiva, anche se ci sono ancora delle difficoltà nell’utilizzare al meglio tutte le informazioni apprese e nello studio di tutte le discipline», uno dei tanti passaggi dedicati agli studenti dai loro docenti. E ancora, a un’alunna che zoppica nelle materie scientifiche: «Non ti scoraggiare e cerca di essere il tuo meglio, sai che anche in matematica o in scienze c’è tanta arte e bellezza? Quella che piace a te».

E magari a uno studente dalla facile distrazione: «Ti suggeriamo di non lasciarti distrarre dai compagni, anche se capiamo che non è facile, specie per la tua capacità di coinvolgere gli altri».

Strumento buonista?

Sottolinea D’Ambrosio: «La valutazione narrativa, senza voto numerico, è una cosa seria. È terribilmente difficile». Meno “violenta” di un numero? «Non è affatto buonista e non regala nulla. Anzi no qualcosa la fa: è formativa, pone l’attenzione sul processo più che sul prodotto, non giudica, ma supporta, non guarda l’errore ma sostiene il tuo percorso, anche nei tuoi inciampi, non stila classifiche oggettive con numeri e virgole. La valutazione narrativa ti aiuta a scegliere, a capire, a migliorare».

La valutazione senza numeri dei Colli Euganei è presto rimbalzata nei social. Tra i commenti più entusiasti, quelli del prof-scrittore Enrico Galliano: «Adesso ditemi se questa cosa non è meravigliosa», l’inizio del post dedicato dall’autore a questa esperienza.

Il collegio in stile Tedx

E a proposito di originalità nel metodo, dopo il Collegio Docenti nel bosco e poi nel castello (quello di Valbona), la prossima riunione tra insegnanti assumerà le forme di un Tedx, i famosi talk nati negli anni Novanta e diventati ormai momento di confronto eccellente in tutto il mondo. Ad animare il “Collegio Docenti in stile Tedx Edu” del prossimo 21 dicembre, nell’auditorium della scuola di Vo’, saranno due veri speaker Tedx, Roberto Ragazzoni, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Padova, e Fausto Panizzolo, scienziato, ex ricervatore Harvard University, oggi Ceo e Founder Moveo Walks. Le altre voci saranno quelle degli insegnanti dell’istituto comprensivo, che hanno scelto di mettersi in gioco.

«Ne è nato un collegio docenti dove in massimo 10 minuti ognuno racconterà la propria idea di scuola, i suoi inciampi, i propri sogni, quella volta che...», anticipa D’Ambrosio. «Come nello stile Tedx, che a mio avviso celebra la straordinaria potenza della creatività umana, salire su un palco di fronte a colleghi e condividere una esperienza, significherà essere in grado di motivare e sognare, ma anche rischiare un imprevisto, e bisognerà farlo in dieci minuti, quindi il messaggio educativo da lanciare dovrà essere potente».

2

Articoli rimanenti

Accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

1€ al mese per 3 mesi

Attiva Ora

Sblocca l’accesso illimitato a tutti i contenuti del sito

I commenti dei lettori