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In provincia di Padova 32 istituti rischiano di sparire. Ecco quali

La soglia di 600 studenti viene alzata nella nuova Finanziaria: sotto i 900 alunni bisogna accorparsi. Rischiano superiori e comprensivi di tutta la provincia

Elena Livieri
1 minuto di lettura

Sono 32 gli istituti scolastici - scuole superiori e istituti comprensivi - della provincia di Padova che rischiano di perdere la loro autonomia giuridica a partire dall’anno scolastico 2024-2025.

La prospettiva dell’accorpamento deriva dalla previsione inserita nella manovra di bilancio del Governo che alzerebbe da 600 a oltre 900 il numero minimo di studenti affinché un istituto abbia autonomia giuridica, con un proprio preside.

Meno 24% di coppie con figli

A suggerire questa modifica dell’attuale assetto sarebbero le previsioni, tutt’altro che rosee, sulla natalità, sempre più contratta.

L’Istat prevede, infatti, un calo del 24% di coppie con almeno un figlio per i prossimi vent’anni nel Veneto, almeno 30 mila bambini in meno solo nel Padovano. Se da una parte la ricetta va verso la razionalizzazione, dall’altra il rischio è di istituti “monstre”, difficili da gestire per dirigenti e personale, penalizzanti per alunni e famiglie.

Scuole superiori

Dei 32 istituti sotto i 900 studenti in provincia di Padova, nove sono scuole superiori, di cui due in città, il liceo artistico Modigliani e il liceo artistico Selvatico. Ma anche il Classico Tito Livio è sul filo di lana con i suoi 918 iscritti, come del resto il Duca D’Aosta che ne ha 935.

In provincia sotto i 900 ragazzi ci sono il Galilei di Selvazzano, l’Atestino di Este, Jacopo da Montagnana nell’omonima città murata il Rolando da Piazzola di Piazzola sul Brenta il Pietro d’Abano di Abano Terme e l’educandato San Benedetto (scuole medie e superiori) di Montagnana.

Istituti comprensivi

Più numerosi gli Istituti comprensivi - scuole materne, elementari e medie - che contano meno di 900 alunni, distribuiti a macchia di leopardo in tutto il territorio provinciale. I più “piccoli” sono il comprensivo di San Giorgio in Bosco e Galliera Veneta con rispettivamente 535 e 582 iscritti. Sotto i 700 ci sono il Don Milani di Vigonza, il Perlasca di Maserà, Casalserugo, Tombolo, Limena, Sant’Angelo di Piove di Sacco, Don Bosco di Padova e Lozzo Atestino. Sotto soglia anche Teolo, Saonara, Borgo Veneto, Petrarca Padova, Rosmin Padova, San Camillo Padova, Sculdascia di Casale di Scodosia, Donatello Padova, Ponso, Chinaglia Montagnana, Briosco Padova, Correzozola e Vigodarzere.

La tabella

Nuova geografia

Se la nuova norma sarà confermata, nomi e plessi rimarranno tali e quali sulla carta, con l’istituto più grande che ingloberà il più piccolo.

Quest’ultimo perderà il suo preside e il suo direttore dei servizi amministrativi, legati all’autonomia giuridica che rimane in capo al nuovo, più grande istituto. Studenti, insegnanti e personale Ata daranno vita a un’unica grande famiglia e se da una parte l’effetto razionalizzazione potrà riflettersi su un risparmio economico, dall’altro lato potrebbe significare anche un sovraccarico di lavoro per il personale e disagi logistici per studenti e famiglie.

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