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Schiacciato da un albero mentre era in auto: «Vivo per miracolo, ma quanta paura»

La famiglia vuole fare chiarezza sulle responsabilità del crollo della pianta a Monselice, durante l’ondata di maltempo di martedì

Giada Zandonà
Aggiornato alle 2 minuti di lettura
L’Opel Corsa di Davide Natali, il 27enne è stato schiacciato nell’auto da un pioppo 

«Non sono riuscito ad evitare l’albero, mi sono ritrovato schiacciato all’improvviso all’interno dell’auto. Ho una gamba rotta, due dita rotte e anche il palmo della mano si è rotto, tante botte e traumi, ma avrei potuto perdere la vita, sono stato molto fortunato» racconta Davide Natali, il 27enne rimasto schiacciato all’interno della sua auto dal tronco di un pioppo caduto a causa del fortunale che si è abbattuto martedì mattina nella Bassa padovana. Il giovane ha temuto di poter morire intrappolato tra le lamiere, a causa del peso dell’albero.

L’incidente

Martedì mattina, Davide era partito dalla sua casa di Schiavonia poco prima delle 10, per recarsi nell’abitazione del padre che abita a Monselice. C’era un fortissimo vento e la pioggia cadeva battente, ma il giovane guidava con prudenza e ad una velocità di marcia molto contenuta. Quando è arrivato in via Facchine ha svoltato per via della Ferrovia, la strada che costeggia la parrocchia della frazione di Ca’ Oddo, per poi immettersi nella strada provinciale 8 che porta verso la cittadina murata, all’improvviso è stato travolto dalla caduta di un pioppo.

L’albero era radicato nel cortile della parrocchia, alla sinistra del senso di marcia del 27enne e nella caduta, oltre ad aver abbattuto un palo della corrente e la recinzione dal giardino, ha divelto l’Opel Corsa grigia su cui viaggiava il giovane. Un cumulo di lamiere che ha fatto subito temere il peggio ai residenti che hanno assistito alla scena e che hanno subito avvertito i soccorsi. Sul posto sono arrivati gli agenti della polizia locale, i vigili del fuoco ed i medici del Suem 118 che in una concertazione di lavoro si sono subito messi in moto per estrarre il giovane dall’auto e per dargli le cure necessarie.

Il racconto del ragazzo

«È successo tutto all’improvviso» continua Davide «Ho delle difficoltà a ricordare bene cosa sia accaduto, devo sforzarmi di rimettere assieme i pezzi di quella mattina. Stavo percorrendo la strada di Ca’ Oddo, che faccio molto spesso e conosco bene visivamente i tre grandi alberi che ci sono vicino alla chiesa. Ed uno ha travolto la mia macchina, facendomi restare incastrato all’interno».

Il 27enne è sempre rimasto vigile e si è ben reso conto di quanto stava succedendo: «Sono rimasto intrappolato dentro la macchina per un’ ora, sentivo tutti i lavori e i passaggi dei vigili del fuoco, le parole del comandante della polizia e dei medici, mi sono stati molto vicino, non ricordo cosa ho detto e se ho parlato, ero stravolto, scosso, non so dire come mi sentissi», continua Davide. «Con fatica sono riusciti a tirarmi fuori e mi hanno portato in ospedale, dove sono ricoverato. Avevo paura di rimanere paralizzato, mi sono passate così tante cose per la testa».

Il giovane si ritiene fortunato ad essere ancora vivo: «Ho subito un trauma psicologico molto duro e difficile, ma poteva andare molto peggio bastava qualche centimetro in più ed oggi non sarei qui a raccontare quello che è successo. Gli amici mi hanno raccontato che la vicenda è finita su giornali e telegiornali. Ecco avrei preferito diventare famoso per altro», continua il giovane cercando di sdrammatizzare. «Adesso sono anche senza auto, è completamente da buttare via, avrò una lunga convalescenza e mi auguro che i danni vengano risarciti», conclude il 27enne.

La famiglia

La famiglia vuole vederci chiaro sulle responsabilità di quanto accaduto, un incidente che avrebbe potuto costare la vita al giovane: «Quello che è successo a mio figlio è stato terribile, sono sconcertato», racconta il padre del giovane. «Ora andremo a fondo per capire di chi siano le responsabilità, anche per evitare che in futuro accadano altri fatti simili, non si può rischiare così la vita». Anche la prima cittadina di Monselice è intervenuta in merito all’accaduto: «A prescindere della responsabilità, che non sono in questo caso da imputare al Comune, quello che mi auguro è che il ragazzo possa riprendersi al più presto sia fisicamente che psicologicamente, credo che un’esperienza del genere sia davvero traumatica. Siamo vicino a lui e a tutta la famiglia» conclude la prima cittadina.

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