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Il lungo viaggio di cinque generazioni di donne a Piazzola. Dalla trisavola Gilda alla neonata Yvonne

Tutto ha inizio nel 1920 con la nascita della “supernonna”, che ora ha 102 anni: «Ci vuole una grande fede». Hanno superato fatiche e avversità

Silvia Bergamin
Aggiornato alle 3 minuti di lettura
Ermenegilda Zilio (102 anni) con in braccio la piccola Yvonne, Francesca Toniolo, Debora Biasio e Ysabel (neo mamma) 

Cinque generazioni di donne, dalla trisavola Gilda - che ha superato il secolo di vita da un paio d’anni - alla piccola Yvonne, nata il 15 novembre in ospedale a Cittadella, la trisnonna che ha attraversato il ‘900 e visto la seconda guerra mondiale, la piccina che si affaccia al secolo della digitalizzazione e del mondo interconnesso.

Donne che hanno superato lutti e avversità, fatiche e fragilità, e che hanno saputo affrontare con tenacia e dolcezza l’esistenza. E che continuano a generare vita e bellezza. Si sono riunite ieri, in un grande abbraccio, che ha legato storie potenti e umanità vertiginose.

Cinque generazioni a Piazzola, parlano i protagonisti

La storia prese il suo abbrivio nel 1920 con Ermenegilda Zilio, per tutte e tutti Gilda: ha 102 anni, compiuti il 9 agosto. Donna di ferro, con una capacità di resilienza e tenuta fuori dal comune, rimase vedova nel 1958 di Antonio Toniolo. Quando il marito mancò Gilda aveva 38 anni e sei figli, l’ultima della nidiata era ancora nel suo grembo, il padre morì senza poterle dare neppure uno sguardo.

I sei figli si chiamano Marcello, Maria Grazia, Francesca, Lorenzo, Laura e Antonia. Da vedova a neanche 40 anni Gilda si è saputa industriare: ha fatto la casalinga, ha accudito con amore i figli, ma - da donna generosa e dinamica - si è data anche tanto da fare in parrocchia.

E poi, ancora: si è presa cura degli anziani, prestando loro assistenza, sia a casa che in ospedale, e poi ha vestito le persone defunte. Una forza d’animo che ricollega - lei dice - ad una «grande fede» e il motivo è semplice: «Senza quella non si fa nulla». L’elisir di lunga vita assomiglia al segreto di longevità di un mondo contadino ormai scomparso, che sapeva unire fisico e mente, piccoli piaceri e tradizione spirituale: «Tanto lavoro, un goccetto di vino rosso e caffè corretto con prugna».

Il testimone in questo viaggio lungo cinque generazioni viene preso in mano dalla terzogenita di Gilda, ovvero Francesca Toniolo, che è la bisnonna della neonata Yvonne: Francesca ha 71 anni, vive a Carmignano di Brenta, 12 anni fa ha perso il marito Lucio Biasio. Ha messo al mondo 4 figli: Debora, Kety, Marianna e Christian. «La mia vita è stata dedicata alla famiglia e ai figli» si racconta. Ed ora non riesce a trattenere la gioia, il “grado” di nonna bis l’ha resa la donna più felice del mondo: «A causa del Covid ho rischiato di morire, ora la nascita di Yvonne mi ha regalato una sferzata di vitalità, una nuova voglia di vivere».

Dalla seconda alla terza generazione: la nonna di Yvonne è primogenita di Francesca, ovvero Debora Biasio: 48 anni, ex parrucchiera, vive pure lei a Piazzola sul Brenta, da 23 anni è sposata con Raffaele Fugolo. È mamma di Ysabel e Mishelle. E da tre anni Ysabel - che ha 22 anni - è andata a convivere con il compagno Nicola Nardello, 31 anni, ad Onara di Tombolo. «A Pasqua Ysabel e Nicola ci hanno fatto sapere che sarebbero diventati genitori» spiega la neononna «avevamo appena terminato di pranzare, è stata un’esplosione di felicità». Ysabel Fugolo di professione è estetista, lavora a Camposampiero, mentre papà Nicola è autista.

Il grande cerchio aperto nel 1920 ha trovato nuovo slancio il 15 novembre: la piccola Yvonne è venuta alla luce a due passi dalle mura di Cittadella, di notte, l’una era passata da 9 minuti. Un parto naturale, un batuffolo di 2,820 kg, una coccola lunga 48 centimetri. È nata in 37 settimane, il parto è stato velocissimo, appena un’ora, quasi avesse fretta di unirsi a mamma, nonna, bisnonna e trisnonna. «Aveva fretta di conoscerci» dice la giovane mamma che con papà l’aveva cercata per un anno. «Ho sempre desiderato diventare mamma prima dei 30 anni, mi piacciono i bambini. Sono stata dimessa dall’ospedale venerdì, non vedevo l’ora di tornare a casa. Devo ancora rendermi pienamente conto di quanto è successo, però è bellissimo essere in tre» chiosa Ysabel.

Le cinque donne hanno occhi profondi, si guardano e si sentono - ad ogni cenno d’intesa - più appagate, forti, entusiaste. Sentono che la radice, forte, è rappresenta da Gilda, che si tiene stretta la bellezza appena sbocciata, e lei se ne dorme beata e accoccolata al suo petto secolare. E la “supernonna” si gode la sua capacità di sfidare il tempo e di vedere la vita continuare: i 6 figli, i 14 nipoti, i 20 pronipoti. Ed ora, pure il terzo grado di nonna.

Un record di cui gioisce con un sorriso: saggio, intenso e grato.

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