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Sportello Donne alta Padovana, l’emergenza è il lavoro: 23 richieste al servizio

Primi bilanci dell’attività in rete contro la violenza di genere. Il 20 per cento dei casi riguarda divorzi e separazioni

Silvia Bergamin
1 minuto di lettura

Comuni in rete contro la violenza di genere. In vista di venerdì, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Intesa Pari Opportunità dell’Alta Padovana – una rete istituzionale per educare alle pari opportunità – dei Comuni di Tombolo, Galliera Veneta, Gazzo, Piazzola sul Brenta, San Martino di Lupari, San Giorgio in Bosco e San Pietro in Gu, ha pubblicato i dati raccolti dallo Sportello Donna dell’Alta nel corso del 2022. Il servizio gratuito di prima accoglienza è stato realizzato col supporto delle operatrici di Jonathan Cooperativa Sociale, anche grazie ai fondi dell’8 per mille della Chiesa Valdese.

I NUMERI

Nel corso di quest’anno si sono rivolte allo sportello 23 donne, di età compresa fra i 30 e i 55 anni per un totale di circa 40 incontri con le operatrici. La maggior parte delle richieste – il 60% – riguarda problematiche connesse alla sfera lavorativa, come disoccupazione e difficoltà a trovare un lavoro, episodi di mobbing o problemi nel conciliare gli impegni familiari con quelli lavorativi. Numerose le richieste di informazioni per ottenere consulenze legali in caso di separazioni o divorzi (20%). Seguono le richieste legate a problematiche economiche (10%) e i casi di violenza psicologica, economica o fisica, perpetrati da familiari o conoscenti.

I percorsi

Nei casi di violenza le donne sono state accolte e accompagnate al Centro Donna di Padova. «La violenza e le discriminazioni che colpiscono le donne», precisa l’assessore alle Politiche Sociali di Tombolo, Marilisa Vuolo «vanno contrastate in ogni ambito della vita familiare e civile. Occorre mettere in campo interventi di promozione culturale ed educativa da parte di tutte le nostre comunità, in modo trasversale e integrato, a partire dalle pubbliche amministrazioni».

Enrica Zanon, assessore alle Pari Opportunità di San Giorgio in Bosco, aggiunge: «Abbiamo maturato una nuova consapevolezza, condiviso riflessioni, intenti e buone prassi, per mettere in rete esperienze e competenze di più comuni, ritrovandoci insieme come consigli comunali, per una formazione specifica e condivisa sul tema. La formazione non è stata relativa solo alla violenza, ma a un contesto di libertà e consapevolezza che si deve accompagnare a possibilità concrete perché ognuno e ognuna di noi possa “ritrovarsi” individualmente e come Comunità». 

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