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Scoppio in macelleria a Bagnoli con bomba rudimentale. Condanne per 11 anni

Hanno patteggiato in cinque, tra loro il principale imputato, l’imprenditore 54enne catanese ma di casa a Bagnoli considerato il mandante dell’attentato per motivi passionali: si era convinto che la giovanissima ex fidanzata lo avesse tradito con il macellaio

Cri.Gen.
Aggiornato alle 1 minuto di lettura
©2021 FOTO ZANGIROLAMI 

Attentato alla macelleria Parton di Bagnoli: caso chiuso con 11 anni e quattro mesi di carcere grazie a una sentenza del gup padovano Claudio Marassi. Nessuno degli imputati ha affrontato il rischio di un processo e tutti hanno scelto riti alternativi che, in caso di condanna, prevedono sconti di pena. Hanno patteggiato in cinque, tra loro il principale imputato, l’imprenditore 54enne catanese ma di casa a Bagnoli (2 anni e 10 mesi, difensore l’avvocato Mauro Serpico), considerato il mandante dell’attentato per motivi passionali: si era convinto che la giovanissima ex fidanzata lo avesse tradito con il macellaio.

L’uomo, in detenzione domiciliare per motivi di salute, ha già scontato una condanna per omicidio. Hanno poi patteggiato Gianluca Zanellato, 54enne di Correzzola, autotrasportatore (2 anni, avvocato Claudia Bagattin) autore materiale di quello che avrebbe dovuto essere un avvertimento; Manuela Masiero, 31enne di Anguillara (2 anni, avvocati Antonio Bertoli e Chiara D’Angelo) e il padre Galliano Masiero, 66enne di Anguillara (un anno e 8 mesi, avvocati Jacopo Romanin e Leonardo Massaro) e infine Remus George Ciobanu, 30enne romeno residente a Bagnoli (8 mesi, avvocati Paolo Dall’Ara e Marta Bezze).

Ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato Antonio Nicola Zumbo, 54enne di Reggio Calabria, condannato a 2 anni e 2 mesi per ricettazione: con Allia, nella sede della sua impresa (la Saver.Co), avrebbe ricevuto da Zanellato mnun fucile a pompa, una pistola e una rivoltella entrambe Smith & Wesson provenienti da un furto.

La notte fra il 13 e il 14 giugno 2021 la deflagrazione, provocata da un ordigno rudimentale, devasta la macelleria di Andrea Parton, in centro a Bagnoli. Dopo mesi l’intercettazione tra i Masiero (padre e figlia), nell’ambito di un’altra indagine, svelano i motivi che hanno ispirato l’accaduto. 

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