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Sui Colli canali senz’acqua arrivano le autobotti per salvare i pesci

Lungo il canale Rialto i sindaci tentano di arginare la situazione drammatica, comune a tutta la zona

Aggiornato alle 1 minuto di lettura

A mali estremi, estremi rimedi. Per tentare di fermare la morìa di pesci lungo lo scolo Rialto, rimasto quasi in secca dopo la chiusura del Consorzio Leb per lavori di manutenzione, venerdì mattina il sindaco di Cervarese Santa Croce, Massimo Campagnolo, ha fatto immettere con due grosse autobotti, nel canaletto a valle del laghetto delle Frassanelle, circa 400 ettolitri d’acqua.

Boccata d’ossigeno

Una boccata d’ossigeno per le numerose carpe che ormai boccheggiavano moribonde nella melma dell’alveo.

«La situazione è drammatica, nel Rialto da giorni non c’è più acqua. Alcuni volontari in collaborazione con un’associazione di pesca hanno cercato di mettere in salvo i pesci ma non è un’impresa facile», spiega Campagnolo, che venerdì mattina a Costigliola era accompagnato dai colleghi sindaci dei Comuni confinati di Teolo e Rovolon, Valentino Turetta ed Ermanno Magagnin. «Così abbiamo deciso di realizzare due paratie provvisorie, una a monte e una a valle, per trattenere il più possibile l’acqua nella speranza che il cielo ci aiuti».

La situazione nei corsi d’acqua, soprattutto in quelli minori, a causa della siccità è critica in tutta la provincia.

Anche a Rovolon sullo scolo Comuna, come ha fatto sapere il sindaco Magagnin, il pesce muore. Lo stesso discorso vale per la Bassa padovana dove il livello dell’acqua negli scoli è ben al di sotto di quello dei mesi caldi di luglio e agosto, quando invece arrivava in soccorso acqua dal Leb.

Siccità sui Colli Euganei, autobotti d'acqua per evitare la strage di pesci nel canale

Siccità totale

«Siamo in una situazione di siccità totale, il problema è serio anche perché a breve non sono previste piogge importanti», afferma Paolo Ferraresso, presidente del Consorzio di bonifica Bacchiglione. «L’acqua del Leb (il canale in gran parte sotterraneo attraverso il quale l’acqua dell’Adige arriva al Bacchiglione, ndr) non ci verrà data prima del 15 marzo e se non piove sarà un disastro anche per le colture, oltre che per la fauna ittica».

«Siamo riusciti in questi giorni a far arrivare dal canale Novissimo un po’ d’acqua a Chioggia per irrigare gli orti dove in questo periodo si sta coltivando il radicchio. Non c’è acqua, la falda è sotto di circa 4 metri rispetto al livello normale, non c’è nemmeno la poca acqua che di solito in questa stagione ci arriva dalle sorgenti. Di fronte a questa situazione siamo impotenti».

I canali, per alcuni tratti in secca attorno ai Colli Euganei, sono una sorta di eden per i cinghiali che escono dai boschi e si vanno a dissetare. Oltre a bere sguazzano nel fango in cerca di cibo e con il grugno rimuovono il pietrisco che sostiene le sponde, così che alla prima piena franano. Danni che il Consorzio di bonifica Bacchiglione stima in circa 200 euro il metro lineare.

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