Morire a 18 anni di metadone, il dramma nel Padovano
Nell’abitazione del ragazzo a Cadogneghe sono state trovate diverse boccette del farmaco. A vendergliele sarebbe stato un vicino, già denunciato. Autopsia per confermare l’overdose
Alice Ferretti
Il giovane morto di sospetta overdose di metadone a Cadoneghe nel Padovano
È stato trovato in fin di vita nella sua casa di via Trilussa, a Cadoneghe, dove viveva insieme alla mamma e al suo compagno. Vlad Andrei Lacatus, 18 anni, originario della Romania ma cresciuto a Padova, è morto poco dopo in ospedale. Il sospetto è un’overdose di metadone. Sul decesso del ragazzo è stata aperta un’inchiesta per morte come conseguenza di altro reato. A cedergli la sostanza infatti sarebbe stato un amico e vicino di casa, ora indagato.
Il malore e i soccorsi
Il dramma si è consumato ieri mattina in un condominio di via Trilussa a Cadoneghe. Il18enne si trovava con un amico, quando ha iniziato a stare male. La mamma anche lei in casa, ha immediatamente chiamato il 118. I sanitari nel giro di pochi minuti sono arrivati sul posto, dove hanno constatato che le condizioni di Vlad Andrei erano disperate.

L’hanno soccorso in un primo momento sul posto, poi l’hanno trasportato in ambulanza al pronto soccorso dell’Azienda Ospedale Università di Padova. Qui i medici hanno tentato di tutto per tenerlo in vita, hanno addirittura utilizzato l’ecmo, una tecnica di circolazione extracorporea utilizzata in ambito di rianimazione per trattare pazienti con insufficienza cardiaca e/o respiratoria acuta grave refrattaria al trattamento farmacologico e medico convenzionale. Ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.
Il 18enne è spirato poco dopo il suo arrivo in ospedale. La morte, secondo i primi accertamenti, sarebbe stata provocata da un’overdose di metadone, un farmaco sicuro quando utilizzato nei tossicodipendenti, ma che può diventare letale se assunto in grandi quantità o da chi non ne ha mai fatto uso.
Le indagini
I carabinieri di Cadoneghe, informati dei fatti, sono arrivati subito nell’appartamento di via Trilussa, dove hanno sentito i familiari e ricostruito le ultime ore di vita del giovane, che già aveva problemi di tossicodipendenza.
Inoltre, nell’appartamento dove viveva con la famiglia i militari hanno trovato 0,18 grammi di hashish e alcune boccette di metadone, alcune già aperte e in parte utilizzate.
Un amico e vicino di casa del 18enne, un 23enne anche lui di origini romene, ha confessato ai carabinieri di essere stato lui ad aver ceduto il metadone a Vlad Andrei, ricevuto a sua volta dal Sert.
L’inchiesta
Il pubblico ministero di turno, Marco Brusegan, ha disposto l’autopsia sul corpo del 18enne e ha aperto un fascicolo per morte come conseguenza di altro reato. Nel registro degli indagati è finito l’amico e vicino di casa 23enne che avrebbe ceduto al 18enne il metadone che poi ne avrebbe causato la morte.
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IL RITRATTO
La famiglia chiusa nel dolore, il sindaco: «Un altro dramma»

La musica trap, le serate con gli amici, con spritz e whiskey in bella mostra nei reels sui social, i riferimenti ai capi di abbigliamento lusso, le corse in auto con gli amici, i bagni, le risate e le foto tutti insieme. Un diciottenne come tanti Vlad Andrei Lacatus, che viveva in via Trilussa, nel quartiere di Mejaniga, insieme alla famiglia, in uno dei condomini a cinque piani, formati da decine di appartamenti, che costituiscono la via e che sono sorti una trentina d’anni fa.
Una strada che con il trascorrere del tempo è diventato sempre più multietnico. Vlad Andrei, pura vendo soltanto 18 anni, non studiava più e non aveva ancora un lavoro, ma non frequentava giri di spaccio e non si era mai messo nei guai con la giustizia. Un ragazzo tutto sommato tranquillo, non un piantagrane, con tanti amici veri e centinaia di seguaci virtuali sui social. Uno cui piaceva divertirsi. La famiglia distrutta si è chiusa nel dolore.
«Non vogliamo assolutamente parlare, non abbiamo piacere di commentare», risponde una voce maschile al citofono del grande condominio, che alla domanda «Vlad era il suo figliolo?» risponde di sì.
«Ancora una volta siamo a commentare un fatto grave che coinvolge dei giovani, anzi dei giovanissimi, e la droga – commenta il sindaco Marco Schiesaro –. Sono vicino alla famiglia del ragazzo e auspico che gli inquirenti indaghino su chi gli ha venduto la droga e il metadone. Il problema della droga e dello spaccio sono oggi una realtà che va contrastata e combattuta in ogni modo. Ecco perché abbiamo avviato una serie di controlli con l’iniziativa “Scuole sicure”, che prevede lo stazionamento della polizia locale all’ingresso dell’istituto Marchesi e della scuola media Don Milani e attività di informazione all’interno delle scuole sui gravi rischi che si corrono assumendo sostanze stupefacenti».
(Cristina Salvato)
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LA SCHEDA*
Cosa è il metadone e quali effetti provoca
Categoria: Narcotici
Il Metadone è un sostituto di sintesi dell’eroina ed un analgesico di potenza paragonabile a quella dell’eroina stessa. E’ disponibile in forma orale, subcutanea, intramuscolare e rettale. Viene impiegata nella terapia di sostituzione da eroina per tossicodipendenti.
Modo d’azione
Il metadone è dotato di molteplici azioni quali-quantitativamente simili a quelle della morfina. Provoca una sindrome da astinenza simile a quella della morfina, ma con inizio più lento, con decorso più prolungato e con sintomi meno gravi.
Via di somministrazione
Al contrario della morfina e dell’eroina può essere somministrato per via orale (si evita quindi la via endovenosa), ha una lenta eliminazione, oltre le 25-30 ore, e questo consente un’unica somministrazione giornaliera, mentre gli altri oppiacei necessitano di ripetute assunzioni al giorno.
Farmacocinetica
La somministrazione orale determina un aumento della durata dell’effetto analgesico; viene rapidamente assorbito e si hanno concentrazioni significative, nel plasma, già entro tre – quattro ore dall’assunzione. L’attività plasmatica del metadone è di circa 25 – 30 ore; le necessarie concentrazioni cerebrali sono raggiunte dopo una-due ore dalla somministrazione.
Effetti ed effetti collaterali
Sedazione, cambiamento d’umore (euforia-quiete), miosi (restringimento delle pupille), cambiamenti nell’abilità sensoria e funzionale (ovvero effetti sulle capacità decisionali, disturbi della percezione, etc.).
Il metadone può anche avere un effetto avverso sulla velocità di reazione di un individuo.
Complicazioni e pericoli
In tempi brevi può causare depressione respiratoria centrale dose-dipendente, nausea, vomito, emicrania e stato confusionale.
In tempi più lunghi può produrre disturbi del sonno e della concentrazione.
Esiste anche il rischio dello sviluppo di tolleranza, di dipendenza fisica-psicologica e di sindrome d’astinenza “pesante”.
* Fonte sanpatrignano.org
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