Maltempo a Ponso, danni al capannone ma l’assicurazione non paga e l’allevatore fa causa
Le società non liquida i 14 mila euro spesi per rifare il tetto e offre molto meno. L’impresa agricola ne spende il doppio all’anno per la polizza rischi atmosferici
Giada Zandonà
Un’impresa agricola di Ponso non riesce ad ottenere l’indennizzo di 14 mila euro previsto dalla polizza assicurativa per dei danni, causati dal maltempo, a un capannone, e per questo si è rivolta a uno studio legale.
La vicenda comincia nel dicembre del 2020 quando l’azienda G.B., di allevamento di pollame, viene danneggiata da fortissime raffiche di vento abbattono il cupolino di uno dei capannoni dove vengono tenuti i polli.
I titolari hanno subito denunciato il sinistro alla compagnia assicurativa che li seguiva da anni e hanno proceduto alla sistemazione del tetto del capannone avicolo, pagando i lavori ed esibendo le fatture per un totale di 13 mila e 664 euro, tra materiale e manodopera.
Al momento della liquidazione però ecco l’amara sorpresa: «La compagnia assicurativa era disposta a liquidare massimo 2-3 mila euro e non si è più schiodata dalla posizione iniziale» spiegano i legali di Studio 3A-Valore, che seguono l’iter risarcitorio « Perché pagare più di 6 mila euro all’anno per assicurare l’azienda, con i suoi fabbricati, gli animali, le merci e i macchinari, dal rischio di incendi, grandine ed eventi atmosferici in genere, se poi, quando il danno capita, l’assicurazione non risarcisce?».
I titolari da quasi due anni stanno attendendo il risarcimento, dato che nel 2018 avevano sottoscritto una polizza “incendio rischi agricoli” per una rata semestrale di 3 mila euro, quindi 6.040 euro all’anno.
«Si tratta di 14 mila euro di risarcimento, una cifra non certo enorme per una compagnia assicurativa con un utile di 2,84 miliardi nel 2021, ma che per un’attività a conduzione familiare pesa molto nel bilancio», continuano i legali. «I titolari inoltre, anche se non hanno ottenuto risposte, hanno continuato a versare il premio assicurativo, anche dopo il fatto e hanno sin qui corrisposto trentamila euro, più del doppio della somma in questione: dunque, polizza operante, danno perfettamente rientrante nelle garanzie coperte, che comprendono anche i danni da eventi atmosferici, ampiamente contenuto entro il massimale ma anche superiore alla franchigia di mille euro, quindi in tutto e per tutto risarcibile».
I titolari dell’azienda avicola hanno deciso quindi di intraprendere le vie legali per ottenere il risarcimento del danno e si sono affidati ad una società specializzata: «Abbiamo scritto all’assicurazione inviando tutta la documentazione, comprese le foto comprovanti i danni, e chiedendo con forza il rispetto delle condizioni contrattuali della polizza assicurativa» continua Studio 3A «Ma ancora una volta non c’è stata nessuna risposta. Si tratta di una condotta inconcepibile ed ora procederemo con un formale reclamo all’istituto di vigilanza sulle assicurazioni, e se non interverranno cambi di atteggiamento e di rotta della controparte saremo costretti ad andare fino in fondo per le vie legali». ––
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