Padova, chiamati alle urne 715 mila elettori tra città e provincia
Per la prima volta 55 mila under25 voteranno anche per il Senato. Coinvolti in 3.500 tra presidenti di seggio e scrutatori
Claudio Malfitano
È il grande rito laico della democrazia. Il giorno in cui 714.924 elettori padovani (367.111 donne e 347.813 uomini) sono chiamati alle urne per scegliere i propri rappresentanti in parlamento. Per i padovani del capoluogo si tratta della seconda volta nel giro di pochi mesi, visto che nel giugno scorso sono stati chiamati a eleggere il sindaco e i consiglieri comunali. Ma di inediti in questa tornata elettorale ce ne sono diversi: è il debutto del taglio dei parlamentari con una rappresentanza ridotta e nuovi collegi, ed è la prima volta che gli under 25 votano anche per il Senato – si tratta di circa 55 mila ragazzi padovani – e per la prima volta il corpo elettorale è identico per la Camera e per il Senato. Incerta è l’affluenza, che dovrebbe avere un recupero last minute a fronte di previsioni catastrofiche, così come incerto è il meteo della prima domenica autunnale.
L’allestimento dei seggi. Come in ogni rito ci sono degli officianti. E gli oltre 3.500 tra presidenti di seggio e scrutatori hanno iniziato sabato mattina ad allestite le 888 sezioni previste in tutta la provincia euganea. Sabato mattina l’avvio delle operazioni con l’arrivo dei materiali nelle scuole e nelle sedi coinvolti, con gli ufficiali di collegamento e il personale messo in campo dalla Prefettura. Con una commissione elettorale centrale insediata in via Gozzi e il padiglione 1 della Fiera utilizzato come deposito per il materiale elettorale e per raccogliere poi nella notte di domenica il plico di ogni sezione con il verbale e le schede scrutinate.
Tutti gli operatori sono stati reclutati da Corte d’appello e Comune, con meno difficoltà rispetto al giugno scorso quando ci furono molti malati, anche per il contagio da Covid. Sono quattro per sezione: un presidente, un segretario e due scrutatori. Per il primo è previsto un compenso di 187 euro; per gli altri sono 145 euro. Dopo aver assistito per tutto il giorno alle operazioni di voto, dovranno a partire dalle 23 procedere allo spoglio: prima toccherà al Senato (scheda gialla) e poi alla Camera (scheda rosa). È probabile che finiranno nella prima mattina di lunedì.
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