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Padova, dal 3 ottobre la stretta anti-smog. Ecco cosa prevede. Stop permanente a 53 mila diesel Euro4

Le auto immatricolate prima del 2006 resteranno ferme anche con il semaforo verde. Con l’arancione stop agli Euro5

Claudio Malfitano
2 minuti di lettura

Si passa alle maniere forti. La stretta anti-smog rischia di lasciare a piedi 53 mila padovani. Per l’esattezza i possessori di auto diesel Euro4 (vale a dire immatricolate prima del 2006) che saranno bloccati a partire dal 3 ottobre anche in caso di semaforo verde, e quindi da lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30. A rischio stop, come lo scorso anno, sono anche i 67 mila mezzi privati diesel Euro 5 (immatricolate prima del 2011) in caso di semaforo arancione, cioè dopo 4 giorni di sforamento dei limiti di legge del Pm10. E poi con il semaforo rosso si fermeranno (ma solo dalle 8.30 alle 12.30) anche i 10 mila diesel Euro5 commerciali, utilizzati da artigiani e aziende.

Il totale dei veicoli interessati dalle restrizioni sale a quasi 350 mila. Un inverno con misure drastiche – che valgono per Padova e gli altri 17 Comuni della cintura – dopo la sentenza di condanna della Corte di giustizia europea per il pericolo che lo smog costituisce per la salute.

I BLOCCHI DELLE AUTO INQUINANTI

Le misure scattano dal 3 ottobre e termineranno il 30 aprile 2023. Come detto riguardano Padova e anche Abano, Albignasego, Cadoneghe, Casalserugo, Legnaro, Limena, Maserà, Mestrino, Montegrotto, Noventa, Ponte San Nicolò, Rubano, Saccolongo, Selvazzano, Vigodarzere, Vigonza e Villafranca.

L’Arpav emetterà tre volte a settimana (lunedì, mercoledì e venerdì) il bollettino in cui aggiornerà il semaforo che potrà essere verde, arancio o rosso. In condizioni normali si parte con il verde, diventa arancione dopo 4 giorni consecutivi di superamenti della soglia di legge del Pm10, e poi rosso dopo 10 giorni.

Con il livello verde lo stop sarà solo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30 riguarderà solo le auto benzina Euro0 e Euro1 e le diesel fino alla Euro4 (lo scorso anno era fino alle Euro3). Con l’arancione lo stop sarà totale tutti i giorni e si allargherà alle Euro2 benzina (lo scorso anno si restava fino alle Euro1) e poi alle diesel Euro5 private (altra grossa novità rispetto allo scorso anno). E poi con il rosso il blocco si estenderà ai mezzi diesel Euro5 commerciali ma solo dalle 8.30 alle 12.30.

LA TABELLA DEI BLOCCHI

LE DIFFERENZE CON GLI ANNI SCORSI

Rispetto allo scorso anno dunque con il verde si fermeranno anche le diesel Euro4 che sono 53 mila in tutta la provincia euganea.

Confermati invece tutti i blocchi con l’arancione introdotti lo scorso anno e che non c’erano nel 2020: quindi i 25 mila benzina Euro2 e i 67 mila diesel Euro5. Infine con il rosso lo stop coinvolgerà altri 10 mila veicoli commerciali diesel Euro5.

In più un’altra novità di quest’anno è che le domeniche ecologiche non riguarderanno più solo Padova (che solitamente chiude il centro storico dentro le mura cinquecentesche) ma anche gli altri 17 Comuni della cintura dovranno chiudere porzioni di territorio, magari anche piccole ma qualcosa andrà fermato.

TUTTE LE ALTRE MISURE

Come spesso si dice però non è certo solo il traffico a determinare l’aumento dello smog nel nostro territorio. Ecco perché sono previste una serie di altre misure, anch’esse collegate al meccanismo del semaforo diffuso da Arpav.

Dal 3 ottobre dunque scatta il limite alla temperatura da tenere in abitazioni, negozi, scuole e uffici: 19 gradi con il verde e 18 gradi con arancione e rosso (con una tolleranza di 2 gradi).

Un provvedimento che preoccupa non poco il vicepresidente della Provincia Vincenzo Gottardo: «Se pensiamo alle nostre scuole con soffitti alti e serramenti vecchi, i nostri studenti rischiano di soffrire il freddo», ragiona.

Per quanto riguarda i riscaldamenti a biomassa c’è il divieto di utilizzare quelli di classe inferiore alle 3 stelle che sale a 4 stelle con l’arancione, sempre che ci sia un impianto alternativo. Ci sarà poi il divieto di combustione all’aperto di residui vegetali. Un divieto che con l’arancione e il rosso diventa totale per qualsiasi tipologia di residuo.

Altra novità di quest’anno riguarda i liquami zootecnici, che producono emissioni. Per cui le strutture di stoccaggio andranno coperte, mentre per lo spandimento dovranno essere seguite le modalità corrette. Spandimento che sarà vietato in caso di semaforo arancione o rosso, eccetto con l’iniezione o l’interramento immediato.

Infine con il semaforo rosso scatterà anche il lavaggio delle strade, una misura aggiuntiva che può servire a ridurre le polveri sottili.

Sembra poi superfluo invece l’invito ai gestori del trasporto pubblico a prevedere tariffe agevolate in caso di semaforo arancione o rosso: in rosso infatti ci sono anche i bilanci di chi gestisce bus e tram.

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