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Escursionisti a cavallo attaccati da un branco di cani sul Brenta: una ferita

Gli animali sono scappati da un campo Rom e hanno aggredito il gruppo a cavallo. Indagano i carabinieri

Silvia Bergamin
Aggiornato alle 1 minuto di lettura
Il luogo dell'aggressione 

Va a fare una passeggiata con il suo cavallo in riva al Brenta, ma viene attaccata da una dozzina di cani allo stato brado, il cavallo si spaventa e rischia di disarcionare la sua padrona, mandandola a sbattere contro un albero.

È successo l’altra sera lungo il fiume nel territorio di Fontaniva e tra i residenti monta la protesta: nel mirino ci sono i cani di una famiglia Rom che si accampa abitualmente negli spazi verdi del Brenta.

L’episodio non rappresenterebbe un fatto isolato, il problema viene denunciato da tempo, persone che pensano di rilassarsi a piedi o in bici e che rischiano di farsi male per l’arrivo di animali dalle sinistre intenzioni.

«Si è ripetuta la solita scena», denuncia la malcapitata fantina sui social. I migliori amici dell’uomo, non al meglio delle loro manifestazioni di affetto, si sono scagliati addosso ad una associazione sportiva locale che va a trottare in mezzo alla natura.

«Eravamo a passeggio a cavallo e un numero indefinito di cani – almeno 11/12 – sono arrivati a bomba addosso a noi e ai cavalli causando una situazione veramente pericolosa. Questa volta è toccato a me e a Bingo», spiega la vittima, «che spaventandosi ha rischiato di farmi cadere e mi ha fatto sbattere violentemente addosso ad un albero. Dopo alcuni minuti siamo riusciti ad allontanarci terrorizzati».

Il fatto è stato prontamente segnalato alle forze dell’ordine e alle istituzioni locali: «Abbiamo chiamato i vigili e i carabinieri», spiega, «e ci siamo rivolti al Comune di Fontaniva, perché anche gli altri incidenti si erano verificati nel territorio fontanivese».

Non manca una nota di indignazione e polemica: «Si parla tanto di sicurezza e della nuova ciclabile ma abbiamo un territorio meraviglioso che andrebbe solo controllato e riscoperto. Invece ormai è diventato persino pericoloso attraversarlo».

La storia ha scatenato una serie di commenti e più di qualcuno ha portato la propria testimonianza: «A me è successo in bicicletta», racconta un residente, «sono stato rincorso da cinque cani, due anche di grossa taglia. Si spostano continuamente da Fontaniva al ponte di Tezze sul Brenta».

Altre situazioni definite di «degrado» vengono segnalate subito dopo il parco Brenta Viva, sempre per i cani molesti: «Sono andato a camminare ma sono dovuto tornare indietro: i Rom nel loro accampamento inveivano contro i passanti e aizzavano i cani verso chi passava, non sono comportamenti civili, è una vergogna».

Secondo i passanti, i nomadi tendono a lasciare il luogo dell’accampamento sporco ma un pezzo importante di degrado arriva dalla «gente ignorante» che getta i rifiuti. Soluzioni possibili? «Chi di competenza ha risposto che avrebbe messo telecamera e sbarre per impedire l’accesso».

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