Il virus West Nile entra a Padova, serbatoio virale alla Guizza e alla Mandria. Disinfestazioni straordinarie, ecco dove
Otto nuovi casi in 24 ore, i contagi sono 81 di cui 46 neuroinvasivi e 26 con febbre. Gli esperti: «Non sappiamo ancora come evolverà l’epidemia»
Elena Livieri
Apertura di tombini e caditoie per disinfestazione dalla zanzara culex, quella nostrana che punge la sera, responsabile della diffusione del virus
PADOVA. Otto nuovi casi in ventiquattro ore, di cui 4 neuroinvasivi: non si ferma la corsa del virus West Nile. Il totale dei contagi è salito a 81, per un totale di 49 forme gravi neuroinvasive, 26 febbri West Nile e 5 casi sintomatici lievi.
Gli ultimi focolai sono stati individuati in città e nel piccolo comune di San Pietro Viminario: l’Usl 6 Euganea, in accordo con le amministrazioni comunali, ha programmato gli interventi di disinfestazione che saranno effettuati questa notte.
Martedì pomeriggio il Comune di Padova ha pubblicato una nuova ordinanza che prevede la disinfestazione straordinaria adulticida in via Filangeri alla Guizza, viale Cavallotti e via Fratelli Bandiera in zona Bassanello e viale San Giovanni Bosco alla Mandria.
Dalle 23.50 fino alle 4 saranno effettuati i trattamenti contro le zanzare previsti dal protocollo dell’Usl. L’assessore all’Ambiente Andrea Ragona sottolinea: «Continuiamo la disinfestazione contro la West Nile. Interverremo con l’Usl nel raggio di duecento metri dal luogo dove è stato riscontrato il contagio nelle vie. È importante ricordare che si tratta di interventi eccezionali che comportano alcune precauzioni come tenere le finestre chiuse durante l’intervento e tenere gli animali domestici al chiuso. A Padova» prosegue Ragona, «abbiamo avuto in totale 14 casi accertati, si tratta di una densità bassa rispetto ad altri cluster nella provincia, ma questo non ci deve far abbassare la guardia».
«Gli ultimi cluster individuati sono quelli della zona Guizza e Mandria di Padova e a San Pietro Viminario in provincia, dopo quello di ieri a Battaglia Terme» sottolinea Valerio Valeriano, del Dipartimento Prevenzione dell’Usl 6 Euganea. Stanno emergendo più casi con una percentuale inferiore di neuroinvasivi, questo perché stiamo superando il problema legato al fatto che fino a una settimana fa le persone con febbre si sottoponevano al tampone per il Covid senza sospettare che potesse invece trattarsi di West Nile. Ora la sensibilità rispetto a questi contagi è aumentata e di conseguenza anche i test. È tuttavia ancora presto per dire quale sia il trend epidemiologico, dobbiamo attendere ancora qualche giorno per vedere come va».
Il virus portato dalla zanzara Culex, quella comune che punge di sera, fa paura nonostante evolva in forme gravi nell’1 per cento dei casi. Il problema si pone quando la diffusione assume proporzioni importanti proprio come sta succedendo. Se è vero che i casi con forme neuroinvasive sono 49 in provincia di Padova, bisogna considerare che per ciascuno di questi ci sono circa 99 contagi senza sintomi o con sintomi molto lievi. Il alto positivo è che il virus non si trasmetta da persona a persona, ma solo con la puntura di zanzara infetta.
A rischiare di più sono gli anziani e le persone più fragili che devono proteggersi usando repellenti, facendo attenzione a non creare ristagni di acqua in giardini e cortili e mettendo le pastiglie che uccidono le larve di zanzara nei tombini.
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