Auto finisce nel Gorzone, due morte annegate: sono madre e figlia. Hanno tentato disperatamente di salvarsi
I pompieri sono riusciti a individuare l’auto inabissata a Stanghella e a recuperare i corpi che appartengono a due donne di 48 e 75 anni
Nicola Cesaro
STANGHELLA.Un rapporto di simbiosi, che purtroppo si è confermato anche nel momento più tragico. Anita Bertazzo, pensionata di 75 anni di Stanghella, e la figlia Pamela Breseghello, parrucchiera di 48 anni di Solesino, hanno perso la vita la mattina del 10 agosto, intrappolate nella loro auto tra le acque del canale Gorzone.

Le ricerche dei vigili del fuoco
L’INCIDENTE ALL’ALBA
Poco prima delle 6 le due donne stavano percorrendo a bordo della loro Volkswagen Polo via Gorzon Sinistro Inferiore con direzione Anguillara Veneta, la strada arginale e molto stretta che dal semaforo della strada statale 16 conduce nella località di Stroppare.

All’improvviso, forse per un malore, una distrazione o una tragica fatalità, la loro auto, all’altezza dei civici 57-58, ha sbandato a destra e ha fatto un volo nell’aria per alcuni metri prima di finire nelle acque del canale. Il veicolo non si è inabissato subito, la corrente lo ha trasportato per alcune centinaia di metri prima che finisse nel letto del fiume, profondo 4 metri. La scena è stata vista da un’automobilista di passaggio, che ha chiamato subito i soccorsi e si è fermato sul punto in cui l’auto si stava inabissando. Il testimone però aveva capito che non c’era nulla da fare: in pochi minuti la Polo è stata fagocitata dalle acque.

LA DISPERATA RICERCA
All’arrivo dei vigili del fuoco, giunti da Este e Rovigo, l’auto non era più visibile: facile, purtroppo, immaginare che ci fossero poche speranze per i passeggeri. Sul luogo dell’incidente è arrivata la squadra del nucleo soccorso subacqueo e acquatico di Venezia per il recupero dei corpi. Infatti, sino a metà mattinata, i vigili del fuoco e i carabinieri di Stanghella non sapevano quante persone fossero rimaste intrappolate nell’auto.

Solo attorno alle 8 i sommozzatori sono riusciti a recuperare i corpi delle due donne, che al momento del ritrovamento non avevano addosso i documenti. L’acqua del canale molto torbida e scura e la corrente che spingeva il veicolo hanno reso difficile e complicato il lavoro dei sommozzatori nell’agganciare alla Polo i cavi dell’autogrù dei vigili del fuoco di Rovigo. Le operazioni per estrarre l’auto si sono protratte a lungo e solo verso le ore 10.30 sono riusciti a riportarla a riva.
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Un’operazione essenziale per poter procedere attraverso la targa dell’auto ad identificare i due corpi che sino a quel momento erano rimasti senza un nome. All’interno dell’abitacolo sono state ritrovate le borse delle due donne e grazie ai documenti presenti e alla targa dell’auto i carabinieri hanno potuto identificare la madre e la figlia che erano rimaste intrappolate nell’auto prima di morire per annegamento.
IMPOSSIBILE METTERSI IN SALVO
Una tragica fine: le due donne avevano provato ad uscire dall’abitacolo, ma il forte deflusso dell’acqua e l’inabissamento quasi immediato dell’auto non hanno lasciato scampo. Madre e figlia erano uscite presto per qualche commissione o forse per sistemare i capelli di un’amica. Un viaggio che con molta probabilità doveva essere veloce, dato che la madre aveva lasciato accesa l’aria condizionata della sua abitazione. Un piccolo gesto per trovare la casa fresca al suo ritorno.
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LA DENUNCIA DEI RESIDENTI
Sul luogo dell’incidente sono accorse molte persone, tra cui alcuni residenti: «Mi hanno svegliato le sirene dei vigili del fuoco e sono corso in strada per capire cosa fosse successo, ma avevo già immaginato che un auto fosse finita fuori strada» racconta un abitante della via «I guardrail sono presenti solo nelle curve, il resto dell’argine è scoperto. È una via molto stretta e dovrebbe essere messa in sicurezza, anche a fronte della tragedia che è accaduta». —
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