C&C di Pernumia: 22 mila tonnellate di rifiuti pericolosi in Spagna entro questa primavera
È quanto è emerso dal sopralluogo in via Granze. Gli ambientalisti: «Soddisfatti per la collaborazione delle istituzioni»
Gianni Biasetto
PERNUMIA. I rifiuti pericolosi (circa il 50% delle 44 mila tonnellate rimaste) ammassati all’interno dei capannoni della ex C&C di Pernumia saranno conferiti in un sito nella zona di Siviglia, in Spagna.
Gli adempimenti burocratici per il conferimento transfrontaliero hanno richiesto tempi lunghi ma dovrebbero concludersi entro la fine di agosto 2022, dopodiché potranno iniziare le operazioni di rimozione con il carico del materiale sulle navi che partiranno da Marghera verso la Spagna.
Il sopralluogo
È quanto è emerso dal sopralluogo che si è tenuto lunedì scorso nel sito di via Granze, nel comune di Pernumia, battezzato “fabbrica dei veleni”, tra le associazioni ambientaliste La Vespa di Battaglia Terme, Sos C&C di Due Carrare, Comitato popolare Lasciateci respirare di Monselice con le imprese che si occupano della rimozione e l’ingegner Francesco Trevisan di Veneto Acque. La società della Regione Veneto a cui è affidato il progetto di bonifica che avrà un costo di circa 12 milioni di euro.
«Il tecnico di Veneto Acque ha affermato che si è conclusa la caratterizzazione dei cumuli all’interno dei capannoni, operata in stretta collaborazione con Arpav e Università di Padova, che ha portato alla classificazione dei rifiuti, il 50% dei quali risulta non pericoloso secondo la normativa vigente, mentre il restante 50% è classificato pericoloso», fanno sapere in una nota congiunta le associazioni ambientaliste.
L’asporto dei rifiuti
«Per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, per il trasporto verso Marghera, è previsto l’impiego di un elevato numero di camion e per questo abbiamo chiesto che vengano informati i comuni e la cittadinanza per evitare disagi».
I restanti rifiuti non pericolosi verranno indirizzati, a detta dei tecnici, presumibilmente verso Montecchio Maggiore, nel Vicentino, dopo i necessari controlli da parte del centro ospitante.
Si stima che tutte le operazioni di asporto potrebbero concludersi entro la primavera del 2023.
Verso la bonifica del sito
«Per quanto riguarda la situazione all’esterno dei capannoni abbiamo avuto rassicurazione che dalle analisi del suolo e delle acque effettuate non sono emerse particolari criticità; in ogni caso i tecnici hanno assicurato che dopo la rimozione dei cumuli di rifiuti si impegneranno le eventuali risorse avanzate per compiere delle verifiche di approfondimento», aggiungono gli ambientalisti che ritengono queste ulteriori analisi il primo passo verso la totale bonifica del sito. «Siamo soddisfatti per la collaborazione e la trasparenza mostrate dalle istituzioni in questa fase e auspichiamo possano continuare», sottolineano.
«Resta però l’amarezza nel vedere impegnate tante risorse pubbliche per sanare le conseguenze di attività criminali quando sarebbe stato più efficace utilizzarle per la prevenzione e il controllo».
L’operazione di bonifica della ex C&C, secondo le ditte appaltatrici Cogevi e Ireos, è una delle maggiori operazioni su scala nazionale, ragion per cui è diventata un “caso di studio” che coinvolge anche l’Università di Padova e che con tutta probabilità segnerà la strada per altre esperienze del genere.
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