Luca si spegne per la Sla a 45 anni. Ma prima ha coronato il suo sogno d’amore
Zago, operaio della Plastotecnica, ha sposato la compagna in Casa Breda, dove era ricoverato. Grazie a Elena non ha mai perso il suo sorriso, fino alla fine. I messaggi di Roberto Baggio
Nicola Stievano
AGNA. Nonostante la malattia sempre più aggressiva, Luca non ha mai perso il sorriso e la voglia di vivere, ha sempre avuto un pensiero di profondo amore per le figlie e la famiglia e di sincero affetto per i tanti amici che gli sono stati accanto in questi mesi difficili.
Luca Zago si è spento l’altro ieri alla Casa Breda di Padova, dove era ricoverato da mesi: aveva 45 anni e un anno fa gli era stata diagnosticata la Sla. La malattia ha avuto un decorso rapido e inesorabile, affrontato da Luca con consapevolezza ed enorme coraggio, sorretto dall’amore delle due figlie e della compagna Elena, che ha sposato lo scorso dicembre proprio a Casa Breda, circondato da parenti e amici.
Anche quando era stato costretto all’immobilità a letto non ha mai smesso di comunicare, di rispondere a chi gli chiedeva notizie, di lasciare qualche messaggio d’affetto per i suoi cari. Fino ad un anno e mezzo fa Zago, operaio alla Plastotecnica di Pernumia, conduceva una vita normale, tra lavoro e famiglia, gli amici di sempre e la passione per la vita all’aria aperta, per le vacanze in roulotte.
Con i primi problemi alle gambe, via via sempre più evidenti, è iniziata la trafila delle visite, delle attese per gli esami, a volte fin troppo lunghe. «Luca era rimasto a casa dal lavoro» ricorda la moglie Elena «e allora si pensava ad un problema neurologico, ma abbiamo dovuto lottare per riuscire a fare gli accertamenti necessari. Finché poco più di un anno fa, a giugno, è arrivata la diagnosi di Sla. In questi mesi abbiamo trovato tante persone straordinarie, a partire dall’ospedale di Schiavonia durante il ricovero, e poi a Casa Breda, dove ci sono dei veri e propri angeli. Abbiamo potuto contare anche sul sostegno della sua azienda, la Plastotecnica, che si è fatta carico dell’installazione del montascale a casa».
«In questi mesi» continua la moglie «Luca non ha mai perso il suo meraviglioso sorriso. Per lui la famiglia era tutto è ha reagito come un guerriero per noi, perché amava le sue due figlie e me in modo incondizionato. Ha affrontato questa malattia con dignità e grande coraggio, è stato un esempio per tutti noi: resterà sempre nei cuori di chi l’ha conosciuto per la sua bontà d’animo la sua allegria».
Giusto qualche giorno fa, a Luca era arrivato anche un videomessaggio di Roberto Baggio, raccolto dall’amico Galdino: «Luca, non mollare, coraggio», aveva detto il campione sorridendo. Tre settimane fa Greta, la figlia maggiore, diciottenne, accanto ad una foto insieme, ha scritto: «Quando mi chiedono: “cos’hai preso da tuo papà?”, rispondo: “ho imparato a lottare”».
Tra i tanti e commoventi ricordi degli amici anche quello del sindaco Gianluca Piva: «Luca è sempre stato un ragazzo dal cuore d’oro, amico di tutti, gentile e solare, una persona splendida». Il funerale sarà celebrato nella chiesa parrocchiale di Agna martedì alle 10; la sera prima alle 20.30 il rosario. I familiari chiedono che eventuali offerte vadano all’associazione Aisla per aiutare la ricerca sulla Sla. —
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