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Siccità, in provincia di Padova scattano i turni per l’irrigazione

Il provvedimento del Consorzio Bacchiglione: l’area del bacino divisa in due parti, il servizio funzionerà a giorni alterni

Alessandro Cesarato
2 minuti di lettura

PADOVA. Crisi idrica, per l’agricoltura scatta l’irrigazione a giorni alterni. Il consorzio di bonifica Bacchiglione, nei bacini Pratiarcati e Sesta Presa in destra Brenta, ha deciso di attivare, intanto fino a fine luglio, la turnazione irrigua per garantire una migliore distribuzione dell’acqua.

Le disposizioni prevedono la suddivisione dei due bacini in aree per le quali sono stati predisposti i turni del servizio irriguo per potere garantire il servizio irriguo almeno a giorni alterni. Si tratta di un provvedimento emergenziale adottato dal Consorzio a seguito dell’aggravarsi della situazione idrica che vede la sofferenza dei fiumi con il conseguente abbassamento dei livelli e la riduzione delle portate per l’alimentazione della rete idraulica in gestione.

L’obiettivo della misura è di migliorare la distribuzione dell’acqua per farla giungere anche alle aree più lontane dalle derivazioni dai fiumi. «Il mio appello è rivolto a tutti» esordisce Paolo Ferraresso, presidente del consorzio Bacchiglione «dobbiamo utilizzare l’acqua in maniera responsabile. Evitiamo gli sprechi, utilizziamo solo l’acqua strettamente necessaria. Agli agricoltori chiedo il massimo rispetto delle indicazioni che sono state date per le varie zone, per metterci nelle condizioni di garantire il servizio irriguo, per quanto possibile, a tutti. Per il momento il canale Leb riesce ancora ad immettere nel fiume Bacchiglione acqua proveniente dal fiume Adige (una portata di circa 6 mila litri al secondo) e garantire in questo modo un po’ di acqua nei fiumi. La situazione è in continua evoluzione, quindi le direttive potranno essere modificate. Ci appelliamo al buon senso e alla collaborazione di tutti».

I turni sono consultabili sul sito www. consorziobacchiglione. it e saranno costantemente aggiornati con l’evolversi della situazione. Si precisa che, visto lo stato di crisi, potrebbero verificarsi le condizioni per cui anche nelle aree in cui è prevista la turnazione non è possibile soddisfare la richiesta idrica. Il consorzio di bonifica Bacchiglione gestisce dal punto di vista idraulico un territorio di 58. 247 ettari con una rete di canali di 941 chilometri. Si estende dai Colli Euganei fino alla laguna di Venezia e comprende 39 Comuni distribuiti nelle provincie di Padova e Venezia.

«Il Consorzio sta mettendo in atto una serie di provvedimenti emergenziali» sottolinea Ferraresso «per fare fronte alla situazione come l’installazione di pompe mobili per derivare dal Brenta a Galta di Vigonovo e dal Canale Battaglia ad Albignasego e a Maserà di Padova. La situazione ci impone di trovare tempestivamente soluzioni per gestire e distribuire la risorsa idrica estremamente carente, ma dobbiamo entrare nell’ordine delle idee che, purtroppo, queste situazioni di carenza idrica non potranno essere considerate più eventi eccezionali ma saranno la normalità. Per questo dobbiamo essere lungimiranti e realizzare opere per accumulare l’acqua per poi utilizzarla quando necessario e impianti e reti di distribuzione efficienti per ridurre le perdite ed evitare gli sprechi. Per quanto ci riguarda stiamo già realizzando opere di questo tipo come l’area umida di Dolo nella Riviera del Brenta e la trasformazione della rete irrigua nel bacino Trezze, nei comuni di Chioggia e Codevigo. Abbiamo inoltre già progettato importanti interventi come gli invasi multi-obiettivo sui Colli Euganei per accumulare acqua. Bisogna guardare avanti per dotare il territorio di opere che permettano una diversa gestione dell’acqua più efficiente e con sprechi ridotti al minimo».

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