Monselice, recuperate tre opere d’arte che erano state rubate dal Castello
Facevano parte della collezione del conte Vittorio Cini che era stata trafugata 43 anni fa. «Un grande ritorno»
Giada Zandonà
MONSELICE. Per anni hanno girato illegalmente i mercati d’antiquariato e le aste d’arte d’Europa, oggi (giovedì 16 giugno) le tre opere d’arte trafugate nel 1979 dal Castello di Monselice sono ritornate ad essere esposte nel salone del piano nobile dell’ala di Ca’ Marcello. Si tratta di una “Adorazione dei pastori” realizzata da un’artista padano dell’ultimo quarto del XVI secolo, di un “San Luca Evangelista” seicentesco attribuito a Pietro Bellotti e di un bassorilievo ligneo policromo con “l’Adorazione del Bambino” di scuola lombarda della fine del Quattrocento.
Video. La caccia alle opere rubate e il ritrovamento spiegati dai protagonisti
Tornano al Castello di Monselice le tre opere d'arte trafugate nel 1979
Un grande “Ritorno nella cittadina murata” grazie al complesso lavoro del nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Venezia che per anni ha cercato di recuperare la collezione del conte Vittorio Cini rubata nella notte tra il 12 ed il 13 dicembre di quarantatré anni fa. Più di una quarantina di opere, tra cui cinque sculture, dieci dipinti, quattordici arredi e dodici ceramiche erano state rubate e immesse nei traffici del mercato illecito. Una violazione di uno dei luoghi simbolo della cultura di Cini, imprenditore e mecenate tra i più grandi collezionisti d’arte antica del secolo scorso.

Il conte nella metà degli anni ’30 aveva fatto ristrutturare il Castello di Monselice e lo aveva arricchito di centinaia di opere d’arte, tra le quali, quelle trafugate. Grazie ad un accordo di deposito tra la Regione del Veneto, proprietaria attuale del Castello di Monselice e la Fondazione Giorgio Cini, le opere recuperate dai Carabinieri tra gli anni 2001 e 2015 sono tornate nella splendida sede scelta per loro da Vittorio Cini, ed ora affidata all’Immobiliare Marco Polo srl, ente gestore per conto della Regione del Complesso Monumentale.
“L’Adorazione del Bambino” era stata ritrovata nel 1998 sul mercato antiquario inglese e restituita nel 2001 alla Fondazione, mentre “l’Adorazione dei pastori” era stata riconosciuta nel 2013 nella casa d’aste Wannenes di Genova e resa ai proprietari nel 2013 mentre il “San Luca Evangelista” era stato riconosciuto nel 2011 nella casa d’aste Artcurial di Parigi e già venduto ad un privato al momento della scoperta. Nel 2014 anche quest’ultima opera è tornata di proprietà della Fondazione Cini.
Alla cerimonia di riconsegna delle tre opere d’arte hanno partecipato il Comandante del nucleo carabinieri tutela patrimonio culturale di Venezia Christian Costantini, i rappresentanti della Fondazione Cini, la sindaca di Monselice Giorgia Bedin, gli assessori regionali Francesco Calzavara e Cristiano Corazzari e Aldo Rozzi Marin, amministratore della Marco Polo. I presenti hanno spiegato il lungo lavoro per il recupero e la restituzione delle opere e le attività congiunte tra la Fondazione Giorgio Cini e la Regione per la salvaguardia e la valorizzazione della collezione di Vittorio Cini, oggi in larga parte custodita al Castello di Monselice, all’isola di San Giorgio Maggiore e nella galleria di Palazzo Cini.
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