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E’ morto Domenico Toniolo, professore emerito di Fisica: lutto al Bo

Il professor Toniolo è mancato a causa dell’aggravarsi improvviso, circa una settimana fa, di una patologia di cui soffriva da tempo. Mise a punto il sistema per ricomporre gli affreschi agli eremitani

Roberto Rafaschieri
1 minuto di lettura

PADOVA. Un uomo gentile, ma soprattutto un uomo di scienza, con cui non solo la città ma l’intera cultura artistica occidentale rimarranno per sempre in debito.

Si è spento ieri a Bassano a 87 anni il professore emerito di fisica dell’ateneo di Padova Domenico Toniolo, detto “Nico”, noto soprattutto per aver messo a punto, assieme al matematico Massimo Fornasier, un sistema informatico in grado di guidare il restauro degli affreschi del Mantegna della Cappella Ovetari, nella chiesa degli Eremitani, distrutti dai bombardamenti del 1944.

Un puzzle di 80 mila frammenti a comporre un capolavoro pittorico che si credeva perduto per sempre.

Il professor Toniolo è mancato a causa dell’aggravarsi improvviso, circa una settimana fa, di una patologia di cui soffriva da tempo. Abitava a Rossano Veneto, in provincia di Vicenza, assieme alla moglie Teresa.

La coppia non aveva figli. Il metodo sviluppato da Toniolo si basava su algoritmi – in tempi in cui l’automazione che oggi è resa possibile dal machine learning era ancora lontana – in grado di posizionare i frammenti degli affreschi in base a un archivio fotografico risalente ai primi del Novecento.

Così, dopo anni di lavoro, nell’estate del 2006 riaffioravano dall’oblio il martirio e il trasporto del corpo di San Cristoforo, con colori splendidamente conservati. «L’immagine computerizzata di ogni frammento – spiegava Toniolo al mattino nel novembre di quell’anno – genera varie armoniche circolari.

Il calcolatore le analizza e valuta la corrispondenza del frammento analizzato con la porzione di affresco in cui dovrebbe trovare posto. Queste armoniche circolari, poi, permettono di ruotare il frammento nelle sette milioni di posizioni possibili finché non viene trovata quella che ha il più elevato numero di probabilità di essere giusta». ––

Roberto Rafaschieri

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