SANT’URBANO. Nei giorni in cui cadono le prime gocce e pare finalmente sfumare l’incubo della siccità, dall’Adige in secca continuano a riaffiorare testimonianze del passato, per decenni custodite dall’acqua.
Dopo i ruderi del Castello di Borgoforte ad Anguillara Veneta e quelli della Rocca Marchesana a Masi, ecco che tra Sant’Urbano e Lusia spuntano i sostegni del vecchio ponte in legno bombardato nella Seconda guerra mondiale.