Circonvenzione d’incapace a Padova, a processo l’amico di famiglia: spariti 140 mila euro
La vittima è esponente della borghesia padovana. Speculazione anche sulla vendita di una Jeep Renegade
Cri.Gen
PADOVA. Era un amico di famiglia. Una persona affidabile. E così lui, esponente di una nota e benestante famiglia padovana, oggi 52 anni e una serie di problematiche psichiatriche che lo hanno anche costretto a dei ricoveri, si era affidato a quella persona conosciuta fin da bambino. Già perché anche le rispettive mamme erano amiche.
Martedì in aula il 52enne lo ha raccontato in aula davanti al giudice monocratico Vincenzo Santoro, chiamato a giudicare Ambrosio Spartaco, 55 anni di Tavullia (Pesaro), accusato di circonvenzione d’incapace ed essersi impossessato di circa 140 mila euro della vittima.
Secondo la procura padovana l’uomo (difeso dall’avvocato Denis Marini) avrebbe abusato dello stato psichico del 52enne, laureato in Giurisprudenza ed esperto di informatica, già nel passato atleta del Petrarca Basket, purtroppo affetto da un disturbo schizoaffettivo e bipolare che si è manifestato una quindicina di anni fa.
In particolare avrebbe indotto la vittima a prelevare soldi da alcuni conti in Unicredit e Antonveneta – conti intestati alla madre di cui aveva la disponibilità insieme al fratello – e a firmare assegni in bianco; mentre altri prelievi sarebbe stati messi a segno con il sistema homebanking.
in aula ha parlato la vittima: a costituirsi parte civile sia il fratello (tutelato dall’avvocato Federica Leuzzi) sia il legale Filippo Frattina nella veste di amministratore di sostegno del 52enne (assistito dall’avvocato Eleonora Prete).
Nel 2015 la madre dei due fratelli viene ricoverata e lascia ai figli una procura per gestire i suoi conti. Un paio d’anni più tardi il fratello scopre ingenti ammanchi nei conti della madre nel frattempo deceduta.
E denuncia il 52enne: l’indagine parte e si chiude con una richiesta di archiviazione alla quale si oppone il fratello. Richiesta accolta e il gip ordina un approfondimento degli accertamenti. Ed è a questo punto che il “focus” dell’inchiesta si sposta su Spartaco. Già perché emerge che il 52enne compra una Jeep Renegade per 31.500 euro, ceduta all’amico per 500 euro. Amico che poi la rivende per 18.500 euro con un consistente guadagno. È così che si scopre come Spartaco affiancava il 52enne in ogni operazione intascandosi i soldi.
La vittima in aula ha confermato: «Io firmavo assegni in bianco, Spartaco mi diceva che servivano per pagare l’affitto». Ora il 52enne ha un amministratore di sostegno. L’imputato nega tutto: sarà interrogato nella prossima udienza fissata per il 12 luglio. Poi è prevista la discussione e la sentenza.
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