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Padova, collasso tamponi: troppi in coda, servizio sospeso all’Ospedale ai Colli

Caos nella struttura: file infinite, medici costretti a rinviare il test per chi non aveva l’appuntamento. Stessa sorte allo stadio Euganeo

Simonetta Zanetti e Federico Franchin
3 minuti di lettura

PADOVA. Causa eccezionale afflusso l’attività di tamponi è sospesa» recitava ieri un cartello affisso sul cancello dell’ospedale ai Colli. E sotto «accedono solo le scuole prenotate». Ieri mattina, attorno alle 11.30, il sistema di tracciamento dell’Usl 6 in città è andato fuori giri: troppe richieste.

E così, a fronte dell’allungarsi dell’attesa, Fabio Verlato, direttore del distretto Padova Bacchiglione, ha ordinato lo stop: «Abbiamo anticipato di un’ora la chiusura del servizio per i non prenotati perché c’erano più di 2 ore di coda» spiega «si stava creando una situazione di disagio sia sul fronte dei tempi che sugli assembramenti, così abbiamo deciso di intervenire, non mandando a casa chi era già in coda ma avvisando chi arrivava a quel punto di tornare a casa e presentarsi il giorno successivo. Fino a quando non cambiano le direttive, a differenza dell’Azienda Ospedale Università riceviamo anche senza appuntamento, ma l’afflusso è veramente enorme e va a sommarsi a quello altrettanto importante delle scuole».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Dopo il centro dei Colli, lo stop riguarda ora l’altra struttura dell’Usl 6: afflusso enorme, impossibile garantire il test a tutti]]

L’idea accarezzata dall’Usl 6, infatti, era stata di introdurre a sua volta la prenotazione. Poi l’attacco hacker dei primi di dicembre ha rimesso tutto in discussione. Nel pomeriggio il servizio dell’Euganea è proseguito con poco più di un’ora di ritardo, con il test ai 400 alunni prenotati, cui ne sono stati aggiunti altri 100, senza appuntamento, per smaltire le attese. «Il problema è la grandissima richiesta» spiega Verlato «venerdì all’Euganeo abbiamo fatto 1.400 tamponi con cinque linee e 16 operatori, ma non c’è spazio per potenziare ulteriormente il servizio. Il pomeriggio lo dedichiamo alle scuole: testiamo 400 alunni praticamente tutti i giorni, ma serve tempo. Giovedì e venerdì scorso abbiamo fatto due aperture straordinarie dalle 18.30 alle 22.30 per poter testare 250 studenti in più. La preoccupazione maggiore è smaltire le scuole, abbiamo fatto entrare alcune classi non prenotate e io stesso sono andato con uno specializzando a dare una mano: a un certo punto ho preso un megafono e ho cominciato a chiamare personalmente i numeri».

Se da un lato l’utilizzo dei tamponi rapidi consente di velocizzare i referti, dall’altra, spiega il direttore del distretto, comporta tempi di lavoro più lunghi a carico degli operatori: «Facciamo di media 60 alunni all’ora» chiarisce Verlato. Ma, va da sé, con l’avvicinarsi delle feste e il montare dell’epidemia anche al di fuori delle scuole, le necessità si sono moltiplicate: «Qui vengono un po’ tutti, da chi ha sintomi a chi deve fare il tracciamento, fino alle persone trovate positive in farmacia per il test di conferma» spiega «speriamo che la chiusura delle scuole durante le feste natalizie ci dia una mano e abbassi i contagi».

La vigilia di Natale le famiglie dei bimbi del micronido di Montegrotto hanno rinunciato a sottoporre al test i figlioletti. «I bimbi avevano appuntamento alle 14.30 all’Euganeo per il tampone di fine quarantena» racconta Mariarosa, referente Covid del Centro Educazionale «ma quando sono arrivati si sono trovati davanti circa 400 persone con l’accesso libero senza che fosse prevista una precedenza per i piccoli o i prenotati. Ovviamente hanno tutti rinunciato e sono tornati a casa, prolungando la quarantena fino al 28 compreso. Diversamente, avrebbero dovuto rimanere al freddo almeno per tre ore con bimbi dai 12 ai 36 mesi». A scendere in campo al fianco delle famiglie anche l’assessore all’Istruzione del Comune di Montegrotto, Pier Luigi Sponton: «Capisco che sono giorni difficili con i contagi in crescita esponenziale, ma non è ammissibile lasciare bambini in età da nido ad aspettare per ore, né tenere bloccate intere famiglie per la quarantena nei giorni di festa per l’impossibilità di effettuare un test. L’Usl deve risolvere questo problema altrimenti si rischia che le persone semplicemente vadano in giro ignorando le disposizioni sanitarie». Situazione simile ieri: nell’ora di maggior afflusso ai Colli si stima che fossero oltre 700 le persone in coda per sottoporsi al tampone di controllo. Molti di questi erano ragazzi e bambini, provenienti anche dalla zona di Abano, Montegrotto e dei colli Euganei. Al punto che c’è anche chi ha desistito spontaneamente, preferendo cambiare sede o tornare in un altro momento.

Il grande incremento di casi delle ultime settimane con il conseguente congestionamento dei punti tampone della provincia, spinge Terme e Colli Euganei a chiedere un punto tamponi: «La situazione sta peggiorando e insieme ai sindaci di Montegrotto, Riccardo Mortandello, di Teolo, Moreno Valdisolo, e di Torreglia, Filippo Legnaro, abbiamo scritto all’Usl 6 per far aprire un punto tamponi alle Terme, che in questa situazione aiuterebbe a convogliare i cittadini della zona termale. Questa è anche stata una richiesta del comitato genitori». —

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