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Uccisa sul marciapiede sotto casa Autopsia e donazione delle cornee

Il consigliere Besenzi: «Raimonda avrebbe apprezzato il gesto di generosità». Slitta il funerale

Federico Franchin
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MONTEGROTTO TERME

Un gesto pregevole quello dei famigliari di Raimonda Veronese, la 69enne di Montegrotto morta martedì mattina investita da un’auto mentre camminava su un marciapiede. La donna, investita e morta sul colpo in via Caposeda, a 50 metri dalla sua casa, ha lasciato un grande vuoto nei suoi famigliari e in tutta la comunità sampietrina, conosciuta da tutti.

La famiglia, con le figlie Valentina e Elena in testa, ha autorizzato la donazione delle cornee.

«Un gesto che sicuramente Raimonda avrebbe voluto e apprezzato», dice il consigliere comunale Dennj Besenzi, il cui fratello Loris è il genero della donna. «Una donazione che ora aiuterà qualcuno a vivere meglio».

L’incidente avvenuto alle 11. 15 di martedì mattina ha lasciato strascichi penali.

Il conducente della Lancia Ypsilon, un 24enne di Torreglia, è stato arrestato per omicidio stradale, poi il magistrato ha da subito disposto la sua liberazione.

Restano da capire le cause della fuoriuscita del veicolo. Il ragazzo, che tornava dal turno di lavoro in un supermercato della zona, non è, va sottolineato, risultato positivo al test alcolemico.

Altro aspetto non di poco conto è che il magistrato ha deciso di disporre l’autopsia sul corpo della donna.

«Nonostante la dinamica sia chiara, nel senso che Raimonda è stata investita alle spalle mentre camminava e che quindi il decesso è riconducibile ai traumi subiti», spiega ancora Besenzi, «il magistrato ha deciso di disporre l’autopsia per chiarire tutti i dettagli dell’incidente e del decesso della povera Raimonda».

Non è dunque stata fissata la data dell’autopsia, che avverrà nei prossimi giorni. Bisogna attendere che la salma di Raimonda Veronese venga riconsegnata ai suoi famigliari.

Ieri mattina, sul luogo dove è avvenuto l’incidente, di fronte all’ingresso della sede della Croce Rossa, sono comparsi sul muretto di recinzione dei fiori a ricordare la povera 69enne.

«La vita è imprevedibile, ci sforziamo ogni giorno per cercare di gestirla al meglio, poi in un istante, in un momento quando ti fai trasportare dalla routine delle cose, il destino ti travolge e ti fa capire che può portarti via quella sicurezza che ogni giorno credi di avere», commenta commosso ancora il consigliere comunale Besenzi. ––

Federico Franchin

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