Meno contagi dove ci si vaccina di più nel Padovano ma il virus non risparmia le eccezioni
La regola tiene nell’analisi dei comuni più grandi e di aree vaste, ma salta se si considerano i paesi più piccoli
Elena Livieri
PADOVA. Un alto numero di vaccinati non mette al riparo da un’alta incidenza di nuovi contagi da Covid 19, soprattutto nei piccoli comuni. Lo dimostra la comparazione fra percentuale di no vax e andamento dell’incidenza registrato nel monitoraggio settimanale dell’Usl 6 Euganea. La lettura non è tuttavia univoca: nei comuni più grandi, infatti, la correlazione fra no vax e incidenza mostra una dinamica più lineare e consequenziale. La mappa che ne esce rimane comunque disomogenea e testimonia come il tasso di immunizzazione debba essere il più possibile diffuso nel territorio per fare da argine a i contagi.
Bassa incidenza
Se si considera l’incidenza dei contagi ogni 100 mila abitanti rilevati nella settimana tra il 16 e il 22 agosto, si vede un andamento altalenante. Fra i comuni con incidenza pari a 0, ovvero con nessun nuovo contagio nei sette giorni di monitoraggio, la percentuale di non vaccinati è varia: si va infatti dal 24,3% di Tribano al 15,7% di Castelbaldo, passando per il 23,5% di Granze, il 22,2% di Piacenza d’Adige, il 21,9 di Masi, il 21,6% di Candiana, il 19,5% di Bagnoli di Sopra, il 19,4% di Barbona, il 19,2% di Casale di Scodosia e il 18,8% di Sant’Urbano. Ci sono quindi percentuali di abitanti non vaccinati con quasi dieci punti di differenza fra la più alta e la più bassa, eppure l’incidenza è 0 per tutti.
alta incidenza
Spostando l’attenzione sui comuni con l’incidenza di nuovi contagi più alta, la dinamica cambia poco. Ma un caso che fa emergere una chiara correlazione fra pochi vaccinati e alta incidenza c’è ed è quello di Loreggia. Nella settimana in esame, infatti, il comune dell’Alta padovana è stato quello che ha registrato l’incidenza più alta, 316 casi ogni 100 mila abitanti. E Loreggia è anche uno dei comuni con la più alta percentuale di non vaccinati, pari al 26%. Lo stesso Solesino, secondo comune che ha superato la soglia di allarme con un’incidenza di 261 casi, sconta un 24% di abitanti non vaccinati. Ma le carte si rimescolano anche qui. Vescovana ha una bassissima percentuale di non vaccinati - la seconda più bassa della provincia - pari al 15,5%, eppure ha un’incidenza di 227 casi. Stanghella con il 18,7% di non vaccinati ha un’incidenza di 219 casi e Ospedaletto Euganeo con il 22,9% di residenti non ancora immunizzati, ha un’incidenza di 214.
i comuni più grandi
Padova è il terzo comune con la più alta percentuale di residenti vaccinati. I ritardatari sono il 16,7% a cui corrisponde un’incidenza di nuovi positivi di 65 casi. Albignasego deve ancora immunizzare il 16,2% di residenti e ha un’incidenza di 96, mentre a Selvazzano dove i non vaccinati sono quasi il 20% l’incidenza è di 26 casi. Molto bassa l’incidenza di Piove di Sacco e Cittadella che hanno entrambi una buona percentuale di vaccinati: per il capoluogo della Saccisica 35 casi a fronte di 19,2% di non vaccinati e per il comune dell’Alta 29 casi con una percentuale di non vaccinati pari a 21,7%.
l’analisi
«Il raffronto fra tasso di incidenza dei nuovi contagi e percentuale di non vaccinati non è semplice» conferma Lorena Gottardello del Dipartimento Prevenzione dell’Usl 6 Euganea, «in particolare per i comuni più piccoli. In questi, infatti, basta un piccolo cluster, anche una famiglia che si contagia, per far schizzare in alto il dato dell’incidenza che è rapportato al numero di abitanti. La comparazione dà un quadro più realistico nei grandi comuni o se si considerano aree più estese: lo vediamo soprattutto nell’Alta Padovana dove a una percentuale media più bassa di vaccinati corrisponde un tasso medio di incidenza più alto».
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