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Un esercito per trovare Barbara scomparsa da Due Carrare dopo una lite. Il marito disperato: «L’aspetto»

Ha lasciato bici e borsa con telefono e documenti a San Pelagio dove le telecamere l’hanno ripresa

2 minuti di lettura

Il marito Antonio Roberto Bergamasco seduto vicino ai mezzi di soccorso, ieri durante le ricerche. A destra Barbara Mischi    

 

DUE CARRARE.  Ancora una giornata di ricerche a tappeto, sotto un caldo torrido, senza esito della donna di 52 anni di Due Carrare che manca da casa dalla sera di martedì scorso. Barbara Mischi dopo una accesa discussione con il marito, Antonio Roberto Bergamasco, era salita in sella alla bici e si era diretta verso il parcheggio esterno, quello riservato al personale dell’area di servizio San Pelagio Ovest dell’autostrada Padova-Bologna, che dista poche centinaia di metri da casa. Venti metri prima del cancello dal quale si accede alla stazione di servizio, ha abbandonato sul ciglio della strada la bici e una borsetta contenente telefonino ed effetti personali fra cui i documenti.

Mancherebbe una borsa dove prima di uscire, come riferisce il marito, aveva infilato un asciugamano e biancheria intima.

LE TELECAMERE

Le ultime immagini di Barbara in possesso delle forze dell’ordine sono quelle delle telecamere di sicurezza dell’area di servizio che la riprenderebbero in stato di agitazione girovagare tra le pompe di carburante, prima di allontanarsi a piedi verso l’uscita. Immagini che lasciano supporre che avesse appuntamento con qualcuno o che volesse chiedere un passaggio a qualche automobilista o camionista diretto verso Bologna per allontanarsi da Due Carrare. Per andare dove? È l’interrogativo che si pongono in primis il marito che sta vivendo ore di ansia e segue da vicino le ricerche, e le forze dell’ordine che hanno attivato le indagini anche nella provincia di Mantova, nel paese dove la 52enne ha vissuto fino ad un anno fa prima di sposarsi con l’uomo che pare avesse conosciuto tramite un’agenzia matrimoniale e dove continua a mantenere i contatti con la famiglia e per ragioni di lavoro. le ricerche con 40 persone Sono una quarantina gli uomini dei vigili del fuoco di Padova e del nucleo cinofilo di Treviso, dei carabinieri della stazione di Battaglia Terme coordinati dal maresciallo Andrea Colagiorgio, della protezione civile dei comuni di Due Carrare, Conselve, Agna, Casalserugo, Cartura e Albignasego impegnati a perlustrare tutta l’area ad ovest dell’autostrada. Le operazioni sono gestite dal posto di comando avanzato dei vigili del fuoco che fa capo alla prefettura di Padova come prevede il protocollo del 2013 per la ricerca di persone scomparse. Sono stati scandagliati vecchi casolari abbandonati, siepi, corsi d’acqua e perfino l’interno degli aerei d’epoca parcheggiati nel campo davanti al castello di San Pelagio.

IL MARITO

«Erano alcuni giorni che Barbara non era più lei», commenta con la voce rotta dall’angoscia Antonio Roberto Bergamasco che lavora alle dipendenze dell’Azienda sanitaria di Padova. «Era nervosa, scontrosa, martedì sera è uscita con un vestitino estivo e un paio di sandali. Ricordo che mi ha detto che portava con sé un asciugamano per proteggersi nel caso si fosse seduta su una panchina. Vicino a dove ha lasciato la bicicletta è stata trovata la borsa con gli effetti personali ma non quella dove aveva messo l’asciugamano. Più volte ho tentato di farle cambiare idea ma ripeteva che doveva andarsene perché aveva paura. Di che cosa non sono riuscito a capire. Lei lavora a Mantova e tutte le mattine prendeva il treno, io a Padova e ci incontravamo la sera per la cena. Barbara è una persona buona, ci conosciamo da diversi anni, spero tanto che qualche malintenzionato non le faccia del male. Scrivete pure che la sto aspettando a braccia aperte». ––

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