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Nizzardo a casa, l’abbraccio della comunità di Brugine

L’imprenditore è rientrato venerdì 6 agosto dall’Indonesia dopo cinque mesi di carcere e uno di attesa dopo la liberazione. Lunedì 9 l’incontro in municipio con il sindaco Giraldo

Nicola Cesaro
1 minuto di lettura

L'incontro tra Nizzardo e il sindaco Giraldo in municipio

 

BRUGINE. Fabio Nizzardo è tornato a casa e lunedì 9 agosto mattina è stato accolto in municipio per un simbolico saluto dell’intera comunità di Brugine. Ad accoglierlo, il sindaco Michele Giraldo.

A un mese esatto dalla sua liberazione, l’imprenditore 43enne di Brugine è atterrato in Italia nella tarda serata di venerdì 6 agosto. Fabio Nizzardo, titolare di un ristorante in Indonesia, aveva passato cinque mesi in carcere con l’accusa di corruzione e truffa allo Stato, ma è stato formalmente scagionato lo scorso 7 luglio dal tribunale locale.

Al termine di un mese turbolento, il 43enne è riuscito a ottenere pass sanitari e documenti necessari al suo ritorno in Italia.

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Fabio Nizzardo è stato al centro di una controversa vicenda giudiziaria cominciata a inizio 2021. Il padovano si era trasferito in Indonesia una decina di anni fa. Lì si è costruito una famiglia e con il fratello Mattia ha avviato il ristorante “Mediterraneo” a Labuan Bajo, città di pescatori che si trova all’estremo ovest della grande isola di Flores.

Nizzardo, a fine 2020, è stato accusato di corruzione. Il 20 gennaio la polizia lo ha arrestato con altre sedici persone, tra cui un altro italiano. Secondo l’accusa, Nizzardo aveva fatto da intermediario nella compravendita di terreni pubblici: 30 ettari nella reggenza di West Manggarai, porta di accesso al Parco nazionale di Komodo, patrimonio Unesco dichiarato un decennio fa una delle nuove sette meraviglie del mondo.

Per la Procura l’operazione che veniva imputata a Fabio Nizzardo aveva causato un ammanco di 8 milioni di euro alle casse dello Stato. Per contro la difesa ha sempre sostenuto che quelle terre appartenessero ad agricoltori del posto e Fabio, prima di rivenderle, si era accertato della proprietà chiedendo le certificazioni al locale catasto. Nulla poteva far sospettare all’imprenditore di Brugine che ci fosse qualcosa di illegale.

I giudici, a inizio luglio, hanno riconosciuto la totale estraneità di Nizzardo e anche dell’altro italiano. L’imprenditore è ritornato un uomo libero. Lunedì mattina, con la famiglia, ha ricevuto il saluto del sindaco Michele Giraldo a nome di tutta la comunità.

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