Montagnana, 4,5 milioni per le mura. «Al via il recupero della cinta a nord, villa Pisani si sgretola”
Lo ha annunciato il soprintendente Fabrizio Magani. I lavori partiranno entro il 2022: «Opera conservativa fondamentale»
Nicola Cesaro
MONTAGNANA. Carcassonne, cittadina francese dell’Occitania, fa parte del patrimonio Unesco dal 1997 e attira ogni anno migliaia di turisti con una cinta muraria quasi completamente rifatta nell’Ottocento. Montagnana ha mura di fine Duecento, che corrono senza soluzione di continuità per 2 chilometri, ma la fortuna assicurata a questa straordinaria cinta originale è ben altra.
Montagnana, il soprintendente: "Villa Pisani, sito Unesco, si sta sgretolando". E per le mura arrivano 4,5 milioni di euro
Tradotto: le mura di Montagnana cadono a pezzi. La parte nord, perlomeno, quella che non ha goduto del grande intervento di recupero del 2002. Ma venerdì è arrivato l’annuncio inaspettato: 4,5 milioni di euro destinati interamente alla conservazione del tratto che va da Porta Padova alla Rocca degli Alberi, passando per Porta Vicenza. A portare la lietissima notizia è stato il soprintendente Fabrizio Magani, accolto in municipio dal sindaco Loredana Borghesan e dai rappresentanti delle associazioni cittadine.
Legge di bilancio
«Nella programmazione dei nostri interventi non ci siamo dimenticati del territorio, e il Governo ci ha dato retta» ha spiegato il referente per la Soprintendenza di Padova, Venezia, Belluno e Treviso «La legge 205/2017, il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018, in questi giorni ha visto i suoi decreti attuativi: è dunque arrivata conferma che all’interno della finanziaria 4,5 milioni di euro sono stati destinati al recupero del perimetro di mura di Montagnana». Si tratta di fondi che verranno erogati nell’arco di un decennio: «L’arco di tempo non spaventi: chiedere tutti i soldi in un unico stanziamento avrebbe sicuramente portato alla bocciatura della richiesta, mentre la divisione in lotti è stata la via per ottenere l’intera somma».
Mura nord
I 4,5 milioni serviranno per rimettere in sesto le mura a nord della cittadina, quelle che versano nelle condizioni peggiori. Il fortunale che spazzò via merli e tetti nell’agosto 2019 ha compromesso ulteriormente la situazione di questo bene monumentale. Il lato sud e Castel San Zeno furono invece oggetto di un serio intervento di recupero avviato nel 2002. Tommaso Fornasiero è il funzionario architetto che ha predisposto lo studio di fattibilità premiato dal Governo (che è quello Gentiloni): è già stata versata una prima tranche di finanziamenti da 250 mila euro che permetterà, già a settembre, di affidare il rilievo tridimensionale del perimetro di mura interessato dal cantiere. «Seguirà un esame del degrado, di cui in realtà sappiamo già molto, e poi procederemo con la progettazione definitiva ed esecutiva». Le prime impalcature, dunque, dovrebbero arrivare entro l’anno prossimo, partendo dalla torre che si trova all’angolo nord-ovest della cinta.
Lo stato della cinta
Da anni la Soprintendenza è al lavoro per migliorare la tenuta della cinta muraria. Oltre all’importante intervento di inizio Duemila, negli ultimi due anni si è chiuso l’importante cantiere di recupero di Porta Vicenza e Porta Legnago. «Con il progetto che partirà quest’anno si andrà a completare il restauro conservativo di questa importante cinta di fortificazione medievale» ricorda il sindaco Borghesan «che comprende due porte fortificate e 24 torri e che rappresenta uno dei più importanti esempi di architettura medioevale in Europa». Nell’occasione il sindaco anticipa altri due interventi importanti. Il primo riguarda una decina di abitazioni che si trovano a ridosso delle mura (le abitazioni che condividono una parete con la cinta è una delle particolarità di Montagnana): «Dieci casette sono pubbliche: vogliamo trasformarle in strutture ricettive e in laboratori didattici». E poi c’è l’ambiziosa idea che riguarda la Rocca degli Alberi di Porta Legnago: passata dal Demanio (titolare delle mura cittadine) al Comune nel 2018, il monumento deve essere ripensato per accogliere progetti mirati alla valorizzazione della città. In ballo c’era ad esempio il Museo delle Città Murate, che però ad oggi ha avuto pochi progressi. Ci sarà tempo: nel frattempo ci si gode i 4,5 milioni dello Stato.
«Villa Pisani si sgretola Usata come bacheca»
La facciata di villa Pisani con il doppio ordine di semicolonne
«Sono arrivato all’ingresso della città, che è sito Unesco, e mi sono trovato un palazzo palladiano che si sta sbriciolando e che davanti ha una transenna su cui è appesa la pubblicità di una sagra». Il soprintendente Fabrizio Magani non le manda a dire: lo “spettacolo” che lo ha accolto a Montagnana è stato evidentemente troppo mortificante.
Il riferimento di Magani è a Villa Pisani, progettata nel 1552 da Andrea Palladio su commissione di Francesco Pisani, dal 1996 inserita nel patrimonio Unesco assieme alle altre ville palladiane. «Arrivo da Padova, dove per mesi tanto si è parlato di Urbs Picta, ed è noto il felice epilogo arrivato con il riconoscimento Unesco. Bene, sapete che anche Montagnana è un sito riconosciuto dall’agenzia delle Nazioni Unite proprio grazie a Villa Pisani? Eppure non vedo alcun cartello ad annunciarlo a chi arriva nella cittadina. Lungi da me il voler far polemica, ma non posso non evidenziarlo».
Ma passi la mancata segnalazione: ben più grave è lo stato in cui versa l’opera palladiana. «Ho visto un palazzo che si sta letteralmente sgretolando. Non solo: sulla facciata ci sono delle transenne utilizzate per appenderci la pubblicità della Sagra dell’Assunta. Io non ho proprio nulla contro l’Assunta o contro le sagre, anzi...ma una cosa del genere non è accettabile. Villa Pisani ha una storia importante, e chi percorre la strada che da Padova porta a Montagnana nel segno del Rinascimento non può trovarsi uno scenario del genere, un incrocio con una villa che si sgretola e con tutti quei camion che le passano accanto: c’è davvero qualcosa che non torna». La villa è privata, quindi la responsabilità non è del Comune.
Il soprintendente, però, assicura che nei prossimi giorni approfondirà la questione con i suoi uffici. Il valore di Villa Pisani è d’altra parte innegabile. Caso raro nella produzione palladiana, la villa, che ben riflette il gusto sofisticato del proprietario pur nel suo volume pressoché cubico, è eccezionalmente disposta su due piani. Tra le curiosità, una sala della villa ospitava un dipinto a olio del Veronese, dal titolo “La famiglia di Dario ai piedi di Alessandro”, oggi conservato alla National Gallery of London.
Pisani, in questo maestoso edificio che diventava una corte di letterati e artisti, ospitava figure come Giambattista Maganza detto il Magagnò, ovviamente il Palladio, il Veronese, lo scrittore di commedie Ruzante e lo scultore Alessandro Vittoria. «Spero che il nostro intervento sia l’occasione per riflettere sulle potenzialità di Montagnana: le mura non devono diventare un perimetro chiuso» è il messaggio di Magani «Urbs Picta e riconoscimenti di questo tipo portano a reti di relazioni che devono servire a far muovere le persone in tutto il territorio». Il territorio, però, deve essere pronto ad accoglierle. Senza rischiare brutte figure.
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