A due settimane dall’esplosione riapre la macelleria Parton. «Sento l’affetto del paese»
Nella notte del 14 giugno una bomba rudimentale sotto le vetrine aveva devastato lo storico negozio di Bagnoli. Ora è stato rinnovato in tempi record e viene sorvegliato
Nicola Stievano
BAGNOLI. Due settimane dopo l’esplosione che nel cuore della notte ha svegliato l’intero paese, la macelleria Parton riapre i battenti. L’assalto con un ordigno esplosivo aveva sfregiato la storica attività, da mezzo secolo un punto di riferimento in pieno centro. Ieri di buon mattino la macelleria ha riaperto, completamente rinnovata, al termine di un intervento di ristrutturazione eseguito a tempo di record da professionisti arruolati dal titolare Andrea Parton per poter alzare le serrande il prima possibile.
Per tutta la mattina i clienti sono arrivati a decine per la spesa e un saluto a Parton e ai suoi collaboratori. «È stata una bella giornata, i clienti mi hanno dimostrato tutto il loro affetto», afferma il titolare, «sento l’appoggio di tutto il paese. La gente mi vuole bene, stima la nostra famiglia e il nostro lavoro, è contenta di poter tornare a fare la spesa da noi dopo questo episodio incredibile, che ancora non mi spiego».
L’ESPLOSIONE
La notte del 14 giugno sotto una delle vetrine della macelleria qualcuno ha posto un ordigno esplosivo rudimentale ma potente, costruito con un cilindro di metallo. L’esplosione è stata sentita fino a dieci chilometri di distanza e ha fatto letteralmente sobbalzare chi abita nelle vicinanze. La vetrina ha retto alla deflagrazione e nel punto in cui era stato lasciato l’esplosivo si era aperto uno squarcio. Notevoli i danni all’interno, con il crollo del contro soffitto, dell’intonaco di una parete e la distruzione di parte degli arredi.
«Dopo lo stupore e l’amarezza iniziali», aggiunge Parton, «non ci siamo persi d’animo e ci siamo subito rimboccati le maniche, per poter aprire il prima possibile. A parte il bancone centrale, il negozio è stato rifatto da cima a fondo in tempi rapidi e a regola d’arte. Di questo devo ringraziare la ditta Meneghetti di Codevigo. Siamo contenti di poter riprendere la nostra attività, di poter accogliere di nuovo i clienti. La ristrutturazione ci è costata circa 40 mila euro».

PREOCCUPAZIONE
I primi giorni dopo il clamoroso assalto con l’esplosivo Parton era preoccupato e non aveva idea di chi potesse arrivare ad un simile gesto. «Non capita tutti i giorni che un negozio venga fatto saltare con l’esplosivo», aggiunge. «Qui in paese ci conosciamo tutti e ci siamo interrogati su chi possa arrivare a tanto. Io personalmente non ne ho idea ma ho fiducia nelle forze dell’ordine che fin dal primo giorno mi sono state vicine e hanno preso a cuore il caso. Attendo con serenità e curiosità che le indagini facciano il loro corso e che vengano individuati i responsabili».
SORVEGLIANZA
Il macellaio è stato sottoposto, su ordine del prefetto Raffaele Grassi, alla sorveglianza passiva con il controllo discreto ma costante delle forze dell’ordine dei luoghi frequentati dall’imprenditore, in particolare la sua abitazione e il negozio. Per ora tutte le ipotesi restano aperte. «Io non ho nemici», aggiunge Parton, «lavoro dalle 5.30 del mattino alle 21 per il mio negozio, ho una famiglia, dei figli, il mio mondo è questo. Forse si tratta di invidia, perché gli affari vanno bene. La primavera scorsa ho avuto il Covid e ho dovuto chiudere, poi è passata e siamo ripartiti. Ora ci siamo alzati di nuovo, la vita è fatta di alti e bassi, bisogna reagire».
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