Il testamento di Lucy sui social L’addio alla mamma di 39 anni
Giusy AndreoliVILLANOVA DI CAMPOSAMpIERO
«Figlia mia, se solo si potesse tornare indietro, fermare il tempo nel giorno più bello della tua vita». Sono le struggenti parole della mamma di Lucia Sambataro, morta di cancro a soli 39 anni dopo un calvario durato quasi 5 senza mai perdere la voglia di vivere. È di quel giorno di sei anni fa, il giorno del matrimonio, la foto che il marito Franco e la mamma Lionella Gulisano hanno scelto per l’epigrafe di Lucia. Perché lei rimarrà sempre così, radiosa e splendida come quel giorno, anche se il cancro l’aveva ridotta a 35 chili perché non poteva più mangiare né bere. Domenica sera Lucia è spirata a casa, fra la disperazione del marito e stretta a mamma Lionella mentre con l’ultimo fiato rimastole riusciva a sussurrare «Mamma ti amo per sempre». Lucia aveva conquistato tutti per il suo coraggio e la sua voglia di vivere. Centinaia gli internauti che hanno seguita la sua pagina Fb dove ha raccontato il suo percorso di malata oncologica. Ed è sul web che si riversano i ricordi e la rabbia per una morte “ingiusta”. «Una cosa hai insegnato a ognuno di noi, sei stata e sarai un grande esempio, sempre solare anche nelle giornate più buie” scrive l’amica Stefania. «Resti nel cuore di tutti perché hai dato una lezione di vita, ti adoro e ti ammiro guerriera» dice Silvana. E aggiunge Doriano: «Non posso fare a meno di ringraziare Lucy per il grande insegnamento che ci ha dato, dimostrando l’enorme amore per questa vita che con lei non è stata generosa. Il mostro, come lo chiamava, non ha vinto, è riuscito solo a fermare il suo corpo, non il suo spirito e la sua forza». La storia di Lucia è tutta scritta nel suo profilo Fb.
«Per vivere sono ridotta così» aveva detto scoprendo l’addome «godetevi questa vita perché è cosi bella. Godiamoci le persone che abbiamo vicino, non pensiamo alle cose futili, mai arrabbiarsi. Non lo so se domani potrò svegliarmi ancora, ma quel poco che vivrò mi voglio godere la mia vita, i miei figli soprattutto e lotterò anche se soffro e ho dolori allucinanti. Non voglio dargliela vinta e quando sarà l’ultimo giorno potrò dire: ho combattuto per me stessa, per la mia famiglia, i miei figli, le persone che mi vogliono bene». È il testamento di Lucia, da conservare in un angolo del cuore. L’ultimo saluto oggi alle 10. 30 nella chiesa di Villanova. —
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