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Bassa Padovana, il comparto frutticolo in ginocchio: andato perso l’80 per cento del fatturato

A causa delle gelate primaverili tardive sono stati persi più di 8 milioni di fatturato in agricoltura nel Padovano per quanto riguarda la frutta

Giada Zandonà
1 minuto di lettura

l coltivatore Antonio Quota davanti ai suoi peri

 

BARBONA. A causa delle gelate primaverili tardive sono stati persi più di 8 milioni di fatturato in agricoltura nel Padovano per quanto riguarda la frutta. Le temperature di aprile scese a -7 gradi hanno bruciato il 90% delle pere di diverse varietà che stavano maturando e il 75% delle mele coltivate nell’area della Bassa Padovana.

Una conta dei danni che ha messo in ginocchio gli agricoltori e per questo nei giorni scorsi Cia ha chiesto al Ministero delle Politiche Agricole l’introduzione di un contributo di 150 milioni nell’ambito del Decreto ristori bis a favore di tutte le imprese agricole del Nord Italia che hanno subìto danni dal maltempo.

Antonio Quota, titolare dell’azienda agricola biologica Chiesa di Barbona ed ex sindaco, stima di raccogliere 25 quintali ad ettaro di pere, rispetto ai 300 quintali ad ettaro degli anni scorsi. Non va meglio per le mele che registrano una stima di raccolto di 700 quintali rispetto ai tremila delle stagioni precedenti. Ma è l’intero comparto frutticolo della provincia a registrare una preoccupante flessione, Cia Padova stima che nel 2021 l’ammontare del fatturato totale sarà di circa 3 milioni di euro, con un calo rispetto agli ultimi dati disponibili dell’80%.

La riduzione di fatturato si registra però dal 2019 quando è esploso il problema della cimice asiatica, che ha compromesso oltre il 50% della produzione di kiwi e pesche, oltre appunto a pere e mele. La sfida per gli agricoltori ora sta solo nella speranza che gli alberi da frutto ritrovino un loro equilibrio, in modo che il prossimo anno possano ripartire in maniera regolare. Oltre al sostegno governativo, Cia si rivolge alla Commissione Europea sollecitando misure di aiuto urgenti e transitorie per sostenere le imprese danneggiate: «È stata inoltre evidenziata la proposta di destinare un’adeguata quota dei pagamenti diretti della Pac (Politica agricola comune) alla creazione di una rete di sicurezza per le aziende del settore», spiega il direttore di Cia Padova, Maurizio Antonini. «Ancora una volta la chiave di volta è fare squadra».

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