Se ne va anche il sostituto: a Torre 1.500 pazienti restano senza medico
Al posto di Paola Pasquato, ma solo fino a novembre, sarebbe dovuta rimanere la collega Teresa Guiotto, che però ha ricevuto una proposta di lavoro a tempo indeterminato in una casa di cura
elvira scigliano
PADOVA. Dal 6 giugno 1500 residenti a Torre perderanno il proprio medico di famiglia. La dottoressa Paola Pasquato, che aveva lo studio in via Zanon è andata in pensione a dicembre. Al suo posto, ma solo fino a novembre, sarebbe dovuta rimanere la collega Teresa Guiotto, che però ha ricevuto una proposta di lavoro a tempo indeterminato in una casa di cura e lascia così l’ambulatorio ai primi di giugno.
I colleghi di Mortise e Ponte di Brenta sono a loro volta saturi di assistiti, tanto che un medico, pur avendo gli anni di servizio per andare in pensione, resiste per non gettare nel caos i suoi pazienti. «Come si fa a stare per cinque mesi senza medico?» chiede Francesca Scalco, punto di riferimento per gli anziani del Centro sociale di Torre. «Io qui ho un centinaio di nonni che mi chiamano tutti i giorni per sapere se si è risolta la faccenda e fra di loro ci sono disabili, persone in carrozzina, con patologie croniche.
Tutti bisognosi di ricette». Francesca ha scritto a tutti: all’Usl, naturalmente, con la quale è in stretto contatto: «So che sono alla ricerca di un medico che prenda temporaneamente il posto della sostituta» riferisce, «finché non sarà nominato il nuovo medico, ma non è facile, i medici di base sono sempre più rari».
Sono scattate le mail anche all’Amministrazione comunale: per il primo cittadino Sergio Giordani e per il vicesindaco Andrea Micalizzi. Tutti a darsi da fare freneticamente, ma il medico non si trova. Il 6 giugno fa presto ad arrivare e l’unica alternativa sarà la Guardia medica. «Per chi ha delle malattie croniche e per gli anziani in generale» sottolinea Francesca, «andare alla Guardia medica non è una cosa semplice. L’Usl sta suggerendo di cercare un medico alternativo, ma quelli di Mortise e Ponte di Brenta non hanno spazio e andare a Villatora, Saonara, Noventa o Tombelle comporta troppe difficoltà: come fa a muoversi un anziano? A Ponte di Brenta, quando è andato in pensione il medico storico, è stato temporaneamente sostituito da un dentista, almeno per le ricette. Non è il massimo, si sono verificate alcune sviste e equivoci, ma almeno sarebbe già qualcosa».
La grave carenza di medici di famiglia è una questione annosa, nota da tempo anche alla Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) e all’Usl 6 Euganea. Era il 2002 quando l’Associazone dei camici bianchi lanciava i primi allarmi in tutta Italia. Domenico Crisarà – che guida la Fimmg a livello provinciale - qualche settimana fa chiedeva un tavolo permanente formato da rappresentanti della Sanità pubblica, della Regione e dell’Università.elvira scigliano
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