La sorpresa pasquale della scossa di terremoto Nessun danno alle cose
Piergiorgio Di Giovanni
lo spavento
Lozzo Atestino
Nel pomeriggio di Pasqua, la tranquillità della zona collinare è stata disturbata da un rumore improvviso e anomalo. C’è stato chi ha scritto sui social di aver sentito il rombo di un tuono, chi un sinistro boato e chi invece non ha percepito nulla. In tanti hanno pensato a una scossa di terremoto e infatti l’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma ha localizzato un’attività sismica di magnitudo 2.7 della scala Richter, avvenuta alle 15.58 a un chilometro a sud est di Lozzo, a una profondità di 9 chilometri. La scossa di brevissima durata è stata avvertita anche nelle località vicine a Lozzo, come Valbona, Fontanafredda, Valle San Giorgio, Arquà, Cinto e Valsanzibio. In nessun posto sono stati registrati danni a immobili e manufatti e il movimento tellurico non ha destato più di tanto preoccupazione tra gli abitanti dell’area interessata. Un boato l’ha avvertito anche il geologo Paolo Rocca, sindaco di Cinto Euganeo. «Sono molto tranquillo», esordisce al telefono l’esperto, «perché da sempre la pianura Padana è considerata una zona a bassa sismicità. Essa è infatti costituita dai sedimenti depositati dai fiumi in milioni di anni, che hanno formato uno spessore notevole di sabbie, limo e argille. Sotto alla pianura, è presente la roccia e quando essa vibra, l’energia delle onde sismiche diminuisce in presenza dei sedimenti, i quali smorzano questa energia in propagazione. I nostri Colli Euganei sono inseriti in questo materasso alluvionale e pertanto sono interessati da queste onde di poca energia». —
Piergiorgio Di Giovanni
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