Criticò la Azzolina, preside “prosciolto”
L’Ufficio scolastico regionale aveva avviato un procedimento disciplinare verso Alfonso D’Ambrosio: ieri l’archiviazione
gianni biasetto nicola cesaro
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Criticò la Azzolina, le accuse però cadono. È stato archiviato il procedimento disciplinare a carico di Alfonso D’Ambrosio, dirigente dell’istituto scolastico di Lozzo Atestino, Cinto Euganeo e Vo’. Il procedimento sanzionatorio era stato aperto per alcune frasi sul conto dell’ex ministro Lucia Azzolina. Frasi postate sul profilo Facebook del preside e ritenute lesive dell’immagine della responsabile dell’Istruzione che hanno fatto scattare a dicembre l’istruttoria.
le accuse
A fine gennaio D’Ambrosio, che si è distinto in tutta Italia per la gestione della pandemia in ambito scolastico, e in particolare nella prima zona rossa di Vo’, era stato ascoltato dalla dottoressa Mirella Nappa dell’Ufficio procedimenti disciplinari di Venezia. In uno dei post incriminati, il preside scriveva che la Azzolina «ci crede nella scuola più di quanti l’hanno preceduta, ma è debole». E ancora: «La scuola ha bisogno di qualcosa che vada ben oltre qualche dichiarazione o annunci via social». D’Ambrosio ha avuto da ridire anche sulla scelta del Ministero di ascoltare una trentina di presidi sul tema dell’emergenza sanitaria - in particolare sui dirigenti scelti - e sull’impostazione del Governo in merito al rientro in classe degli alunni.
l’archiviazione
Ieri è arrivata la conferma dell’archiviazione, ovviamente ben accolta dal preside: «Esprimo grande soddisfazione per la conclusione, con archiviazione, del procedimento disciplinare a mio carico» commenta il dirigente «Il provvedimento di conclusione del procedimento poggia le proprie basi sull’assunto che i commenti posti in essere sui social da parte del sottoscritto non fossero in alcun modo diffamatori, e comunque non avessero l’intento di offendere bensì quello di fornire un contributo costruttivo al dialogo sul tema della scuola, in un momento così complesso per il Paese». Ha aggiunto D’Ambrosio: «Ero certo della mia estraneità agli addebiti mossi e sono sereno in merito al fatto che il procedimento ha fatto completa chiarezza sul mio agire, sempre e per sempre da uomo di scuola».
la difesa
In difesa del dirigente si era schierato il personale docente dell’istituto di Lozzo e la stragrande maggioranza dei genitori dei ragazzi che frequentano i nove plessi scolastici dei tre Comuni euganei. Con loro anche parte del mondo politico, ad iniziare dal segretario della Lega, Matteo Salvini, che ieri ha commentato: «Una vicenda assurda, che per fortuna è finita bene. Giustizia è fatta». Stessa posizione è arrivata da Rossano Sasso, sottosegretario del Ministero dell’Istruzione: «Non erano attacchi diffamatori, ma contributi preziosi al dibattito sulla scuola in un momento così delicato per il Paese». Lo stesso ha confermato di volersi recare al più presto nell’istituto di D’Ambrosio. E ancora, esprime soddisfazione pure il senatore Mario Pittoni, vicepresidente della Commissione Cultura di Palazzo Madama e responsabile della scuola per la Lega. —
gianni biasetto
nicola cesaro
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