Tragico destino per marito e moglie morti a quattro giorni l’uno dall’altra per Covid a Grantorto
Bruno Pedrina e Marilena Bicego avevano 76 e 75 anni. Erano stati gestori del patronato
Silvia Bergamin
GRANTORTO. Hanno trascorso la vita insieme, il Covid ne ha vinto le resistenze a distanza di quattro giorni l’uno dall’altra: marito e moglie sono stati uniti – drammaticamente – anche nella morte. La comunità di Grantorto è scossa dalla scomparsa di Bruno “Santin” Pedrina e di Marilena Bicego. Lui si è spento lunedì, lei venerdì.
Li conoscevano tutti, erano benvoluti e dediti alla famiglia e ai tre figli, apprezzati per lo stile di vita ed il carattere cordiale. Negli anni ’80 avevano anche gestito il patronato del paese, in piazza. Lui aveva 76 anni, lei a dicembre ne aveva compiuti 75. Ad inizio marzo hanno scoperto di essere positivi al Coronavirus e purtroppo la malattia li ha colpiti con violenza. Sono stati ricoverati in ospedale: i medici hanno cercato di salvarli insieme ai tanti malati della terza ondata della pandemia.
Bruno e Marilena si sono dovuti dividere: lui era ricoverato a Schiavonia, lei invece è stata seguita dai sanitari dell’ospedale di Cittadella. Non c’è stato nulla da fare: il marito e padre di famiglia è mancato lunedì di questa settimana. Venerdì, invece, ha chiuso gli occhi per sempre la compagna di una vita.
In queste ore in paese non si parla d’altro, lo sgomento è forte e si unisce ad una profonda tristezza, un misto di desolazione e di senso di impotenza. Il parroco, don Dino Dalla Pozza, domenica li ricorderà nel corso della messa: «Abbiamo pregato per loro in questi giorni, erano conosciuti in paese. In questo momento, di fronte ad una ferita di tale portata, restano solo la preghiera e il silenzio».
Nei prossimi giorni, se sarà possibile, il sindaco Luciano Gavin desidera accompagnare don Dino in un saluto alla famiglia, per portare il cordoglio dei concittadini. La coppia lascia i figli Morena, William ed Elena, le nipoti Beatrice ed Asia e i generi Eugenio e Massimiliano. «Erano persone meravigliose, che hanno sempre lavorato e si sono sacrificate per la famiglia» il ricordo del primo cittadino «Venerdì sera sono uscito e ho incrociato alcune persone, tutte mi chiedevano: “Luciano, ma è vero?”.
Siamo una comunità piccola, di 5 mila persone, ci conosciamo tutti. Di Bruno e Marilena mi è sempre rimasto impresso il loro atteggiamento sobrio, umile, erano rispettosi senza essere ossequiosi, lui ci teneva a dare del “lei”. In pochi giorni il virus ha intrecciato vita e morte di entrambi».
L’assessore Mauro Marcon conosceva la coppia: «Si erano presi cura della gestione del patronato a metà degli anni ’80, c’era don Antonio, prima di loro l’avevo gestito anch’io. Siamo affranti, la vita ti tiene insieme e poi ti riserva anche la morte insieme. La vicinanza va alla famiglia, alla quale ci stringiamo in questo passaggio dolorosissimo». —
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