Vo’, Lozzo e Cinto scuole Covid free «No alla Dad»
gianni biasettoVO’
Da oltre due settimane i nove plessi dell’Istituto comprensivo di Lozzo Atestino, Cinto Euganeo e Vo’ sono Covid-free. Dall’inizio dell’anno scolastico a oggi tra i circa 700 ragazzi che frequentano le scuole dell’Istituto diretto dal professor Alfonso D’Ambrosio i positivi sono stati in tutto 25. Nel periodo gennaio-febbraio 2021 appena 4.
Secondo il dirigente scolastico che è stato il primo in Italia, esattamente un anno fa, a partire con la didattica a distanza dal primo giorno di lockdown, il merito del basso tasso di positività fino all’azzeramento dei contagi va ricercato nei sistemi di sanificazione messi in atto in tutti i plessi. «Nella scuola primaria e secondaria di Lozzo Atestino è stato attivato un sistema di areazione delle aule a ciclo continuo che permette il ricambio dell’aria mediante due canali distinti di ingresso e di uscita» spiega D’Ambrosio. «Negli ambienti più grandi come palestre e sale mensa utilizziamo i nebbiogeni. Ne abbiamo a disposizione di fissi e di portatili. Dalle prossime settimane avremo a disposizione anche un sistema di sanificazione a raggi UV di tipo A».
La scuola Guido Negri di Vo’ è una delle pochissime in Italia dove la sanificazione avviene anche mediante una bio vernice che blocca la diffusione virale e batterica sulle superfici mediante un prodotto (Vestatis NPS) che si basa su un principio attivo estratto dai licheni. Il trattamento che può essere applicato su banchi, pavimenti e pareti, avrebbe un’efficacia di almeno tre anni. «In questi giorni si parla di un’ipotesi di chiusura generalizzata delle scuole per frenare il contagio» rileva D’Ambrosio, «ci auguriamo tutti che questo non avvenga perché penalizzerebbe ragazzi e famiglie. Noi fino ad oggi non abbiamo messo in quarantena nessuna classe, anche nei momenti più difficili come nei mesi di novembre e dicembre scorsi. Speriamo che chi è chiamato a decidere tenga conto delle zone e delle scuole dove il contagio continua a circolare» auspica D’Ambrosio, «perché credo che una chiusura generalizzata avrebbe effetti negativi in primis negli studenti». —
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